Nelle foto e nei filmati d’epoca appare “in bianco e nero”, ma nella realtà era molto più “colorata” di quella dei tempi d’oggi. Ci riferiamo alla vita ed, in particolare, ad “Una vita in bianco e nero”, ossia il recente singolo del cantante ed autore Alfio Cantarella, originario di Biancavilla ma acese d’adozione.
Con questa sua nuova canzone Cantarella ha messo a confronto la sua generazione e quella attuale, evidenziando come il modo di vivere di una volta, all’insegna della semplicità e di “ingenui” passatempi per nulla tecnologici, fosse molto più avvincente ed emozionante rispetto al freddo modo di vivere “digitale” dei giovani d’oggi, immersi tra social e selfie che non danno la felicità.
Come spiega il suo stesso interprete e coautore, «ho scritto questo brano insieme all’autrice messinese Rita Bombaci ed al compositore bolognese Riccardo Lasero. Il testo è autobiografico perché parlo della mia gioventù, fatta di pochi soldi ma di tanta dignità. Erano i tempi in cui ci si divertiva tirando calci ad un pallone e si provava un’emozione indicibile quando lo speaker di una radio libera mandava in onda la canzone con la dedica per la ragazza che si voleva conquistare. Si era felici, dunque, con poco, mentre i ragazzi di oggi hanno apparentemente tutto, ma in realtà rimangono poveri dentro, forse perché non provano più il gusto di dover conquistare qualcosa. Noi, invece, poveri lo eravamo da un punto di vista economico, ma ci sentivamo ricchi perché amavamo la vita in maniera semplice e piena. “Una vita in bianco e nero” la dedico quindi ai giovani d’oggi, tra cui ci sono anche i miei nipotini, perché nel frattempo quelli della mia generazione siamo diventati genitori e persino nonni. Alla fine del brano, comunque, mi rivolgo a mia figlia dicendole che la vita, sia essa “a colori” o “in bianco e nero”, va in ogni caso vissuta sino in fondo ed in libertà».
Come il suo illustrissimo collega Adriano Celentano, anche Alfio Cantarella ha trascorsi di artigiano, ma in età matura è riuscito a coronare il suo sogno di “vivere di musica”, al punto da abbandonare l’originario mestiere di autoriparatore. Già negli anni giovanili, comunque, coltivava la sua passione per l’arte delle sette note dedicandosi allo studio della batteria e della chitarra basso.
Grazie al suo talento ed alla sua perseveranza, Cantarella riesce a farsi notare da eminenti autori e compositori di fama nazionale, che vedono in lui l’interprete ideale per qualche loro composizione, magari sino ad allora “tenuta nel cassetto” nell’attesa di affidarla alla “voce giusta” in grado di valorizzarla al meglio.
Ultimamente collabora con Riccardo Lasero, affermato musicista tosco-emiliano dalle molteplici esperienze artistiche, anche come arrangiatore ed autore di canzoni per bambini approdate alla prestigiosa ribalta dello “Zecchino d’Oro”.
I modelli ispiratori di Alfio Cantarella sono i grandi “chansonnier” italiani degli Anni Settanta (Nicola Di Bari, Peppino Gagliardi, Mino Reitano, ecc.) dei quali evoca lo stile, attualizzandolo, però, con le nuove sonorità del pop contemporaneo e con testi al passo con i tempi e mai banali.
Rodolfo Amodeo
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FOTO PRINCIPALE: Alfio Cantarella ed una foto d’epoca di Piazza Pasini, ad Acireale, dove il cantante si esibirà sabato prossimo