I redditi di cittadinanza di Catania e provincia al setaccio di “Consitalia”

L’organizzazione a tutela dei consumatori ha richiesto di poter accedere a tutti gli atti riguardanti il nuovo sussidio erogato alle persone indigenti della città capoluogo e dei cinquantasette Comuni etnei. «Il nuovo istituto a sostegno dei disoccupati – afferma il presidente Alfio Fabio Micalizzi – presenta una regolamentazione poco chiara e lacunosa che si presta ad operazioni truffaldine a danno delle persone oneste»

Come in tanti prevedevano, il nuovo sussidio per i meno abbienti denominato “Reddito di Cittadinanza” si presta ad operazioni truffaldine, alcune delle quali sono state smascherate di recente dalle forze dell’ordine anche in provincia di Catania.

La condotta illecita consiste solitamente nel percepire il reddito di cittadinanza in quanto ufficialmente disoccupati e, nello stesso tempo, lavorare in nero.

Su tali situazioni vuol vederci chiaro l’associazione dei consumatori “Consitalia”, il cui presidente Alfio Fabio Micalizzi (nel riquadro in foto) si è rivolto nei giorni scorsi per iscritto alle massime autorità nazionali (Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidenti dei due rami del Parlamento e Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Interno) ed al Prefetto ed al Questore di Catania per poter avere copia, ai sensi della Legge 241/90, di tutti gli atti riguardanti i soggetti che stanno beneficiando del reddito di cittadinanza a Catania e provincia nonché della documentazione relativa alle potenziali offerte di lavoro ed alle richieste di personale da parte di imprese private ed enti pubblici etnei.

Come spiega Micalizzi, «tale iniziativa di Consitalia scaturisce dal fatto che la disciplina del reddito di cittadinanza risulta poco chiara e lacunosa e, come tale, rischia di arrecare seri danni ai contribuenti ed ai cittadini onesti (e le cronache delle ultime settimane ce lo confermano ampiamente).

«Si dice, ad esempio, che i beneficiari di questo assegno mensile sono obbligati ad accettare una delle tre offerte di lavoro “congrue”, ma non si specifica in cosa debba consistere questa “congruità”.

«Vorremmo poi capire entro quale arco temporale queste tre offerte di lavoro devono pervenire al soggetto disoccupato.

«In linea generale, inoltre, non si conosce ancora l’effettiva capacità di gestione della domanda e dell’offerta di lavoro.

«E non è nemmeno chiaro il criterio con cui avvengono i controlli dei potenziali truffatori.

«Per tutte queste ragioni – conclude il presidente di Consitalia – la nostra organizzazione ha deciso di avvalersi del diritto di accesso agli atti in maniera tale da poterci rendere conto, almeno a Catania e provincia, se si fa o meno buon uso di questo nuovo istituto del reddito di cittadinanza».

Rodolfo Amodeo