Fcd Calcio Giarre: "impossibile fare calcio senza il minimo supporto dell'amministrazione" -
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Fcd Calcio Giarre: “impossibile fare calcio senza il minimo supporto dell’amministrazione”

Fcd Calcio Giarre: “impossibile fare calcio senza il minimo supporto dell’amministrazione”

Con le dimissioni dell’ex presidente Giuseppe Siligato e dei dirigenti Daniele Orfila e Gabriele Tetto sembra sia stata scritta la parola fine alla società Fcd Calcio Giarre. Il sodalizio gialloblu, dopo otto anni in cui ha svolto attività sportiva tra mille difficoltà, è rimasto nelle mani del solo Lucio Pisciotta incerto ancora sull’eventuale iscrizione al campionato di seconda categoria.

“Sono molto rammaricato di questa decisione – ammette Siligato – ma non c’erano le condizioni per continuare a fare calcio. Avevamo fatto una riunione con l’Assessore allo sport Patrizia Lionti il giovedì santo ricevendo rassicurazioni e promesse sulla futura programmazione della stagione successiva. Dalla riunione con gli amministratori di fine luglio sono sorti i soliti problemi logistici che non ci avrebbero potuto far fruire al meglio dei terreni di gioco di San Giovanni Montebello e Sant’Alfio”.

La cronistoria racconta di due finali playoff per il salto in seconda categoria perse tra il secondo e il terzo anno di attività; finalmente la promozione arriva nella stagione successiva (foto sopra). Dopo un campionato di assestamento giunge al sesto anno con mister Giordano e ritrovandosi in lotta per il secondo posto in classifica ma l’amministrazione comunale del sindaco Angelo D’Anna il 22 dicembre stipula una convenzione per la gestione del Regionale con l’altra società di Giarre e il Fcd concluderà il campionato da nomade tra Fiumefreddo e Mascali con un quarto posto finale e fuori dai playoff per un punto. La stagione successiva sarà Prima categoria, persa subito con un’amara retrocessione.

“Lascio per motivi familiari, perché stanco di lottare per avere un campo, stanco di lottare per avere quel poco che serve per fare sport. Ha vinto il nemico amministrazione, in fondo in questi anni volevo solamente fare sport e farlo senza proclami. Mi bastavano un gruppo di amici (Gabriele, Daniele, Lucio, Davide), un mister, venti ragazzi, un campo in terra e qualche pallone”.

Alessandro Famà

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