LE IMMAGINI DELLE RAPINE
Su delega della Procura della Repubblica di Catania, alle prime ore del mattino, i Carabinieri della Compagnia di Acireale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania nei confronti di 5 soggetti,indagati, a vario titolo, per i reati di rapina aggravata in concorso e ricettazione.
Il provvedimento trae origine da un’indagine, denominata “Ghibli”, condotta dai militari della Compagnia di Acireale nei mesi di maggio, giugno e luglio 2018, effettuata mediante attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, corroborate da accertamenti dinamici effettuati dagli investigatori dell’Arma.
Nel corso delle indagini è stato possibile accertare la responsabilità degli indagati in relazione alla commissione di 6 rapine, di cui 1 tentata, effettuate ai danni di uffici postali, farmacie, distributori di benzina e supermercati ubicati nei Comuni di Acireale, Aci Catena, Viagrande e San Giovanni La Punta.
Il gruppo criminale operava eseguendo, in maniera rigorosa, un efficace modus operandi: dopo i sopralluoghi effettuati per vagliare l’obiettivo e le vie di fuga, i malviventi rubavano le autovetture necessarie per effettuare le rapine, che venivano immediatamente abbandonate dopo la consumazione delle stesse.
I ruoli degli indagati venivano ben definiti prima dell’esecuzione di ogni singolo reato: vi era infatti chi si occupava di rubare le autovetture, chi effettuava i sopralluoghi, chi svolgeva il ruolo di“palo”, chi guidava i mezzi e chi, materialmente, faceva irruzione – sempre travisato da passamontagna o da casco c.d. integrale – all’interno degli esercizi individuati come obiettivi.
Il gruppo di malviventi aveva creato notevole scompiglio e preoccupazione tra i commercianti acesi, sia per la rapida successione delle rapine – tutte effettuate nell’arco di poche settimane –, sia per la ferocia e l’efficacia con la quale le stesse venivano perpetrate.
Gli indagati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti nella Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria etnea.
I nomi degli arrestati: