Presentato sabato scorso, a Mascali, nel giardino dell’ex asilo Rosa Maltoni, dal docente di storia delle dottrine politiche presso l’università degli studi internazionali di Roma Danilo Breschi il libro: “Mussolini e la città – il fascismo tra antiurbanesimo e modernità”.
L’incontro culturale è stata una occasione per parlare del territorio, per incontrarsi, scambiare idee, conoscere luoghi e monumenti del territorio mascalese a molti ignoti.
Presenti all’incontro, inserito all’interno del prestigioso festival letterario “Naxos legge”, la promotrice del festival Fulvia Toscano, Alberto Cardillo, già assessore alla cultura al comune di Mascali, Leonardo Vaccaro, presidente dell’associazione Mascali 1928, gli accademici Luigi Amato e Andrea Cerra. Moderatore il giornalista Fernando Massimo Adonia. All’incontro hanno portato i saluti dell’amministrazione il sindaco Luigi Messina e gli assessori Virginia Silvestro e Paolo Virzì.
Nel suo libro il prof. Breschi tratta delle vicissitudini dell’urbanistica e dell’architettura italiane del periodo fascista.
“Il fascismo – ha detto il prof. Breschi – ebbe il merito di immaginare un modello di urbanizzazione preciso, tendente a valutare il ruolo della persona attorno al quale costruire le città. Una impostazione che non è stata completamente compiuta, anzi, ma ha comunque avuto il merito di essere stata qualcosa di diverso dal caos urbanistico venuto negli anni del dopo guerra e soprattutto del boom economico”.
“In pochi, anche tra gli storici e i docenti che si occupano dello studio dell’architettura degli anni ‘30, sanno che a Mascali, dopo l’eruzione dell’Etna del 1928 e la ricostruzione della città molti monumenti risalgono al periodo fascista – ha spiegato Vaccaro -. L’incontro di sabato, che inserisce per la prima volta la città di Mascali nel circuito Naxos legge, festival delle Narrazioni, della Cultura e del Libro vuole essere una occasione per parlare dell’architettura di Mascali che spesso viene ignorata e che invece dovrebbe essere valorizzata”.
“Vedo questo evento – ha detto Alberto Cardillo – come una tappa del percorso di valorizzazione della nostra storia contemporanea, di una Mascali protagonista del primo ‘900. Ogni iniziativa culturale, in ogni caso, è utile a dare respiro ad una Mascali spesso soffocata da vicende che nulla hanno avuto a che vedere con la sua nobile storia. Una storia utile e necessaria anche per creare una narrazione culturale che avvicini alla nostra città ad un vero turismo di qualità”.
Angela Di Francisca