Lo fa notare Ugo Sergio Crisafulli (USB-TPL), il quale ha inviato un’apposita segnalazione all’Assessorato Regionale ai Trasporti. «Il recente innalzamento del limite massimo di altezza – spiega il sindacalista – non ha risolto il problema in quanto una curva porta gli autobus e gli altri mezzi pesanti ad invadere la carreggiata opposta»
In questa calda e lunga estate 2019 ha tenuto banco la polemica sul divieto di transito ai pullman lungo la Strada Provinciale 7/I che collega i Comuni di Francavilla e Castiglione di Sicilia e, più in generale, il versante messinese della bassa Valle dell’Alcantara con il limitrofo territorio etneo. Tutto era nato da una denuncia presentata dal sindacato dei lavoratori del trasporto pubblico locale “USB-TPL” nella quale si faceva notare la mancata osservanza del segnale di limite di altezza dei veicoli a suo tempo posto per la presenza, nelle immediate adiacenze del centro abitato francavillese, di un ponticello ferroviario che si sopraeleva sulla suddetta arteria provinciale.
A seguito delle proteste delle popolazioni interessate, ed in particolare di quella castiglionese rimasta priva per circa un mese dei servizi di autolinee, gli organi competenti hanno pensato di risolvere il problema innalzando da metri 2,45 a metri 3,40 il limite massimo di altezza, consentendo così a tutti i tipi di autobus di tornare a transitare lungo la S.P. 7/I. Ma nemmeno tale soluzione è andata giù al prima citato sindacato Usb-Tpl, il cui responsabile regionale Ugo Sergio Crisafulli (nella foto accanto), autore della denuncia dei primi di luglio che aveva innescato il caso, ha scritto ieri a Fulvio Bellomo, dirigente generale dell’Assessorato Regionale ai Trasporti ed Infrastrutture, per segnalare l’inadeguatezza del rimedio posto in essere.
«Dopo l’ambiguo adeguamento del limite di altezza – si legge nella segnalazione di Crisafulli – la situazione non è assolutamente migliorata. Si è anzi proceduto ad una delimitazione delle corsie che “certifica” l’impossibilità di un transito regolare per tutti gli autobus di lunghezza tra i dieci ed i dodici metri in quanto sul tracciato della S.P. 7/I, in prossimità del ponte della ferrovia con il limite d’altezza innalzato a m. 3,40, è presente una curva che obbliga gli autisti ad invadere prima totalmente e poi parzialmente la corsia riservata al senso di marcia opposto, con evidenti rischi per la sicurezza della circolazione stradale. Risulta, inoltre, che anche il nuovo e più “generoso” limite di altezza non viene osservato in quanto per alcuni servizi di autolinee vengono impiegati pullman che superano i m. 3,40 (tipo i “Crossway” ed i “Domino”). Si chiede quindi l’adozione di idonei provvedimenti, a cominciare dall’effettuazione del sopralluogo tecnico previsto dal D.P.R. 753/80 al fine di definire quali tipi di autobus possano circolare sull’arteria interessata senza incorrere nella violazione dell’art. 143 del Codice della Strada, che sancisce l’obbligo di transitare a destra senza invadere la carreggiata opposta, pena per l’autista il ritiro della patente».
Come si evince dalla foto principale qui pubblicata, il problema dell’angusta curva in corrispondenza del ponticello lungo la S.P. 7/I non riguarda solo gli autobus ma, più in generale, tutti gli automezzi pesanti (camion, tir, ecc.).
Rodolfo Amodeo