Tra poco più di sei mesi Mascali sarà chiamata alle urne per rinnovare il Consiglio e scegliere se riconfermare l’attuale primo cittadino, qualora si ricandidasse, o affidarsi ad una nuova guida.
Per cominciare ad entrare nel clima di una campagna elettorale ancora impalpabile, abbiamo deciso di sentire uno dei protagonisti degli ultimi quattro anni di vita politica mascalese, l’ex assessore e vice presidente del Consiglio comunale, Alberto Cardillo.
– Cardillo, alle scorse elezioni la sua fu un po’ una scommessa quella di candidarsi a Mascali. Dopo la sua elezione è riuscito a ritagliarsi un ruolo politicamente importante dentro e fuori Mascali, si ritiene soddisfatto o potendo cambierebbe qualcosa?
“Con l’entusiasmo di chi è entrato nelle Istituzioni a venticinque anni non ancora compiuti, senza dubbio avrei voluto fare molto di più.
Certo, sono soddisfatto delle tante cose fatte in un contesto molto complesso, sotto tutti i punti di vista. Non è un caso se come presenze turistiche siamo passati delle 36.000 del 2017 (quando sono arrivato all’assessorato al Turismo) alle 44.000 del 2018. E penso, quindi, al grande lavoro di promozione culturale e turistica, alle centinaia di eventi estivi, al fiore all’occhiello delle celebrazioni per i novant’anni dell’eruzione del 1928 e della ricostruzione della città, penso al grande lavoro di coinvolgimento con il mondo dell’associazionismo, della scuola, dell’imprenditoria locale, penso ai progressi fatti in materia di ecologia, penso al lavoro sulla digitalizzazione dell’apparato burocratico comunale e al taglio dei costi per esempio su connettività e telefonia, e tante altre cose fatte o iniziate che meriterebbero di essere portate a compimento.
Se c’è una cosa che cambierei è la eccessiva fiducia politica data ad alcuni, ma chi proviene sinceramente dalla mia cultura politica può solo essere tradito, non può tradire.”
– A chi si riferisce?
“Preferisco parlare di futuro, il passato è passato e non interessa alla nostra gente, la quale guarda al palazzo e aspetta risposte per restituire speranza e decoro alla nostra terra”.
– Lei è già stato assessore, vice presidente del Consiglio, coordinatore provinciale del suo partito, ed oggi è anche a capo dell’ufficio di gabinetto dell’assessore regionale al turismo. Non ci dica che non ha fatto un pensierino alla poltrona di primo cittadino…
“Le dico la verità, me lo chiedono in tanti, anche molti che non provengono dalla mia comunità politica, e sono onorato di tanta fiducia.
Tuttavia penso che se predichiamo il cambiamento dobbiamo anche praticarlo, cambiando la prospettiva realmente. I personalismi di paese hanno distrutto la nostra terra, quindi partirei seriamente dalle idee e dai progetti che guardino ai prossimi vent’anni, sulla base dei quali unire una squadra di gente fresca, preparata e vogliosa di servire la causa, sapendo che ci attendono solo sudore e sacrificio.
Io so fare benissimo il gregario, se utile alla causa, sono un uomo di destra che crede nel valore della squadra. Per questo a Mascali, come negli altri Comuni al voto delle provincia, lavorerò con il nostro coordinatore regionale Salvo Pogliese e gli altri vertici di Fratelli d’Italia, per capire se con Diventerà Bellissima, Forza Italia, Lega, e gli altri amici del centrodestra si possa trovare una strada comune.
Partendo da un assunto di base: la casa brucia e qualsiasi discussione non può partire dalle rendite di posizione, dai veti o dai “pupi vistuti”, noi con grande umiltà ma con altrettanta pervicacia vogliamo parlare il linguaggio della concretezza e del futuro. Al centro di ogni discorso devono starci gli interessi dei mascalesi”.
– E allora a suo avviso quali sono le progettualità urgenti per Mascali?
“Qualche mese fa abbiamo convocato con FdI un’assemblea pubblica aperta alla società civile, la quale ha visto la partecipazione di diversi sindaci del comprensorio e di quasi tutti i vertici locali delle associazioni di categoria. Un’assemblea nella quale abbiamo parlato di temi per lo sviluppo di Mascali e del territorio jonico-etneo. Ecco, anche qui la logica di partenza deve cambiare, Mascali da sola non va da nessuna parte, così come Giarre, Riposto, Fiumefreddo, Sant’Alfio. Insieme, invece, si può costruire un progetto che guardi seriamente al futuro. Non mi interessa il colore politico degli altri sindaci, mi interessa l’obiettivo”.
– Ma entrando più nel dettaglio?
“Il casello autostradale di Mascali, la risoluzione dell’annoso problema dell’inquinamento del mare, il completamento dell’asse viario Riposto-Schisò, il consorzio dei Comuni jonici per unificare l’offerta dei servizi e della promozione turistica, sono solo alcuni esempi di opere che solo in sinergia tra i diversi Comuni del territorio possono realizzarsi.
Poi è chiaro che a Mascali serve ritrovare serenità, serve una consiliatura di pacificazione e un sindaco dell’armonia, il quale oltre a provenire dal popolo sappia anche parlare rispettosamente con chi è deputato a rappresentarlo questo popolo, senza guardare ai colori politici, un sindaco che anche fuori da Mascali sia riconosciuto come un soggetto politico avente una rappresentanza nelle Istituzioni regionali e nazionali, altrimenti l’alternativa è l’isolamento già visto.
Serve una squadra di Governo agile, preparata, zelante, disposta a mettere le tende a Palermo, Roma e Strasburgo, per portare a Mascali risorse necessarie per realizzare infrastrutture senza le quali il turismo è una bella parola senza contenuti.
Serve un apparato burocratico snello ed efficiente al servizio dei cittadini e dello sviluppo del territorio. Legalità, impresa e sviluppo possono, anzi devono andare di moda a Mascali”.
– I suoi toni sono già da campagna elettorale inoltrata. Ma c’è già questa squadra di cui parla?
“Per quelli come noi le campagne elettorali sono ogni giorno, non siamo fatti per stagionare quattro anni e otto mesi nel palazzo per poi svegliarci magicamente a ridosso della scadenza elettorale.
C’è la squadra di Fratelli d’Italia e ci sono i tanti mascalesi onesti che ogni mattina si alzano e vanno a lavorare o all’università.
E comunque ribadisco, mi auguro ci sia la squadra di un centrodestra rinnovato e aperto anche alle realtà civiche sane del territorio. Le persone per bene e preparate possono trovarsi in ogni partito o realtà civica non per forza posizionata nel centrodestra o nel centrosinistra.
Il mio è un appello contro la sfiducia e la rassegnazione, possiamo ancora salvare Mascali ed evitare che i nostri figli siano costretti a fuggire dalla nostra terra per effetto del fallimento di chi ci ha preceduti. Però dobbiamo avere coraggio”.
Certo, ma parlare di idealità alla base di un progetto politico in un Comune in cui il voto “strutturato” è ancora molto forte non le pare un po’ troppo avveniristico?
Per me è realistico, non avveniristico. Il “voto strutturato” ha condotto Mascali nel discredito degli ultimi decenni e non credo che sia costruttivo riproporre la logica dei pacchetti di voti davanti alle idee per il futuro.
Io mi riconosco nella teoria del calabrone di Einstein…
E qual è?
La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso…
E allora in bocca al lupo…
Evviva il lupo e soprattutto evviva la nostra nobile e grande Mascali. Grazie per la vostra attenzione.