La struttura didattica ad indirizzo alberghiero del Comune etneo ha ospitato nei giorni scorsi la selezione regionale del concorso nazionale “Maître dell’Anno 2019”. Tra i partecipanti, chiamati a cimentarsi nella preparazione di “spettacolari” piatti al flambé, si è classificato primo Biagio Bonina del Grand Hotel “San Pietro” di Taormina
Viene da Taormina chi rappresenterà la Sicilia Orientale al concorso nazionale “Maître dell’Anno 2019” organizzato dall’ “A.M.I.R.A.” (Associazione Maîtres Italiani Ristoranti ed Alberghi). Nei giorni scorsi, infatti, Biagio Bonina (nella foto principale), primo maître del Grand Hotel “San Pietro”, ha vinto la selezione indetta dalla sezione A.M.I.R.A. “Sicilia Orientale” in vista dell’importante competizione nazionale, che si svolgerà tra circa un mese (dal 10 al 14 novembre) presso il Grand Hotel “Villa Politi” di Siracusa nell’ambito del 64° Congresso Internazionale A.M.I.R.A. Quest’anno toccherà dunque alla nostra Sicilia, su proposta del Gran Maestro della Ristorazione Luciano Graziano, ospitare il prestigioso appuntamento annuale dell’organizzazione di maîtres.
La recente selezione regionale, svoltasi presso la sede centrale dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Enrico Medi” di Randazzo, ha registrato la partecipazione di numerosi concorrenti della Sicilia Orientale, chiamati a cimentarsi nella preparazione di un piatto inedito, elaborato al flambé ed utilizzando, ove possibile, prodotti del territorio locale.
Per tutti i partecipanti, ed in particolar modo per quelli più giovani, è stata un’occasione preziosa per farsi conoscere, maturare nuove esperienze ed arricchire il proprio curriculum vitae.
A giudicare le pietanze ed i rispettivi artefici una qualificata giuria di professionisti della ristorazione, docenti e giornalisti, ossia il presidente Vito Guzzardi, Gran Maestro della Ristorazione “Amira”, il dirigente scolastico dell’Istituto “Medi” di Randazzo Maria Francesca Miano, lo chef presidente di “Ristoworld Italy” Andrea Finocchiaro ed il food and beverage nonché direttore della rivista di cucina e turismo “Ristonews Ristoworld” Marcello Proietto di Silvestro. Per quanto concerne la valutazione dei vini, al tavolo dei giurati sedeva anche il sommelier ed esperto in enoturismo Roberto Raciti.
Come ha dichiarato il giornalista specializzato Marcello Proietto di Silvestro, «io e gli altri colleghi giurati abbiamo avuto il piacere e l’onore di assistere ad una selezione di alto livello. La tecnica del flambé, peraltro, è un’arte di grande impatto e dall’elevato tasso scenografico che oggi si sta riguadagnando giustamente le luci della ribalta. Essa consiste, in pratica, nel cucinare in sala al cospetto del cliente. Il momento più spettacolare è rappresentato dal “flambage”, quando il maître irrora il preparato con un liquore-distillato ad alta gradazione ed elegantemente gli da fuoco. La tanto attesa fiammata fa evaporare l’alcol e trattiene gli aromi, mentre il cliente emozionato viene “stregato” dalla coreografia. Ogni minimo movimento deve dunque essere calibrato con una precisione che si acquisisce solo con l’esperienza. L’utilizzo delle lampade (ad alcol, a gas o con brace) per il flambage risale alla prima metà del Settecento, ma fu un secolo dopo, ossia nel periodo della Belle Epoque, che la cucina al flambé ebbe la sua massima esaltazione presso i più rinomati ed esclusivi ristoranti».
Particolarmente soddisfatto per la riuscita della selezione regionale di Randazzo si è dichiarato anche il suo impeccabile organizzatore Alfio Cantarella (nella foto accanto), fiduciario della sezione “A.M.I.R.A. Sicilia Orientale”, docente dell’Istituto “E. Medi” di Randazzo nonché membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Enoteca Regionale di Castiglione di Sicilia.
«Ancora una volta – ha sottolineato il prof. Cantarella – la nostra sezione Amira si è prodigata per mettere in contatto i giovani professionisti del futuro, ossia gli studenti del nostro istituto alberghiero, con delle realtà consolidate della ristorazione, come il maître Gino Bonina, vincitore di questa selezione. Una delle principali “mission” della nostra organizzazione è infatti quella di offrire ai giovani, come il bravo Ernesto Di Francesco, dei modelli e delle opportunità formative utili a potersi inserire nel mondo del lavoro una volta terminato il percorso di studi. A nome della sezione Amira, che ho l’onore di rappresentare, ringrazio quindi tutti i partecipanti a questa selezione, i componenti della giuria, le aziende sponsor e la dirigente dell’Istituto “Enrico Medi”, Maria Francesca Miano, per la generosa ospitalità».
Rodolfo Amodeo