Wake Surf Center srl rompe il silenzio in merito alla vicenda che ha travolto la società e portato all’interruzione dei lavori del Cable Park di Acireale. 3,5 milioni di euro è il risarcimento danni chiesto dalla società assistita dallo Studio associato Scuderi Motta al Comune di Acireale con l’istanza di ricorso al TAR per accertare ipotesi di illecito amministrativo avanzate da Wake Surf Center srl.
Una vicenda ai limiti del paradosso, caratterizzata – come sottolineato dal PM, Agata Santonocito – “dalla lentezza e dalla approssimazione” delle autorità amministrative nei confronti della società.
“Nonostante i pronunciamenti favorevoli della Soprintendenza, dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, e del Genio Civile; i pareri favorevoli rilasciati dall’Ufficio Urbanistica di Acireale, dalla ASL Catania (Lavoro) e infine dalla ASL Acireale (Sanità); nonostante la Wake Surf Center SRL abbia assolto la procedura ambientale VAS, ottenendo il favore della Regione con il D.A. n.378/2017 dell’allora Assessore Regionale Maurizio Croce – si legge in una nota stampa -, l’amministrazione di Acireale ha comunque contestato la regolarità delle opere eseguite alla società, sospendendo il cantiere e procedendo, in poco più di un mese, al sequestro penale dell’area”.
Wake Surf Center srl, assistita penalmente dall’avv. Antonella Stefania Amato, otteneva dalla Procura, in meno di due mesi, il dissequestro del cantiere e nel giugno del 2019 dal GIP, il dott. Santino Mirabella, l’accoglimento in toto della compendiosa richiesta di archiviazione del PM, la dott.ssa Agata Santonocito che ha escluso la presenza di opere abusive, riabilitando la posizione del progettista e direttore dei lavori, l’ing. Gianfranco Caudullo, e dell’amministratore della società, Luisa Rannisi.
Tuttavia, nel corso delle ultime due Conferenze dei Servizi nei mesi di febbraio e maggio a.d., in presenza di dirigenti comunali e regionali, sono emersi ulteriori dubbi sulla compatibilità del Cable Park con il nuovo Piano Paesaggistico. Il Cable Park è parzialmente compreso nella fascia di rispetto del torrente Lavinaio Platani e pertanto soggetto alle più restrittive norme regionali introdotte con il cosiddetto “Decreto Tusa”, a seguito della tragedia di Casteldaccia (PA) dove persero la vita dieci persone.
Tutti i dubbi e le riserve sono oggi, e una volta per tutte, chiarite dal Decreto del 12 giugno 2019 del Presidente della Regione Musumeci che subordina al parere favorevole del Genio Civile ogni intervento nella fascia di rispetto dei fiumi e torrenti.
La società, infatti, dispone del parere favorevole del Genio Civile fin dal lontano 2016, parere che impegna la Società a lasciar esondare, per la pubblica incolumità, il famigerato Lavinaio Platani all’interno dell’impianto sportivo.
“L’Amministrazione Comunale – continua la nota -, sorda rispetto le sentenze e alle direttive regionali, nel corso della Conferenza dei Servizi dello scorso maggio, ha deciso la definitiva archiviazione del progetto giustificata, questa volta, con la mancanza della titolarità dell’area in capo alla società. La quasi totalità del terreno, per oltre sette ettari e compreso l’impianto, l’11 febbraio del 2019 veniva acquisita gratuitamente al patrimonio disponibile del Comune, nonostante tre procedimenti (penali, amministrativi e autorizzativi) ancora aperti, per la presenza di opere ritenute abusive ma dichiarate successivamente regolari dal Tribunale.
A nulla sono valse le continue richieste di confronto, anche tecnico, da parte della Wake Surf Center srl e dal progettista all’Amministrazione di Acireale che non ha mostrato, finora, disponibilità al dialogo”.
Dal mondo della politica, il consigliere comunale Sebastiano Spadaro (M5S) ha tentato di sollecitare l’amministrazione per riattivare il progetto del Cable Park presentando un’interrogazione che, tuttavia, non ha avuto debita lettura in Aula consiliare.
A restare a fianco della Wake Surf Center srl, l’on. Gaetano Galvagno, che ha presentato un’interrogazione all’ARS per chiedere chiarimenti sulla liceità dell’Amministrazione Comunale verso la società. Il giovane parlamentare regionale, dopo il primo sopralluogo sul sito, ha valutato favorevolmente il progetto ritenendo il Cable Park una valida attrattiva sportiva e turistica che si rivelerà utile all’economia generale del territorio acese, non solo per alberghi, attività ristorative e ricettive, e attività commerciali. Inoltre, il parlamentare ha sposato il progetto della Wake Surf Cervice srl perché crede fermamente che realizzare il Cable Park influirà positivamente sul mercato del lavoro creando nuovi sbocchi occupazionali destinati in prevalenza ai giovani.
Il Cable Park è un parco sportivo per la pratica del wakeboard, disciplina olimpica dal 2024, simile allo sci nautico praticato grazie a un cavo trainato da un silenzioso motore elettrico, molto più semplice del tradizionale sci e alla portata di tutte le tasche. Disciplina in grande diffusione e crescita, registra decine di migliaia di appassionati e centinaia di impianti in Europa e nel mondo.
L’impianto di Acireale, tra i più incantevoli per il contesto ambientale unico, si pone come il più meridionale d’Europa. È stato approvato dal CONI, e finanziato dall’Istituto del Credito Sportivo (ICS) con le garanzie patrimoniali e le risorse private della Società Wakesurfcenter srl.
Con il Cable Park potrebbe essere recuperata una vasta area, ridotta a discarica abusiva, afflitta da sovrapascolo e in condizioni di estremo degrado, restituendo alle famiglie, ai giovani e ai diversamente abili uno spazio inclusivo per lo svago e il tempo libero. All’insegna del turismo destagionalizzato, del rispetto dell’ambiente, dell’inclusione e della sana socialità, con inimmaginabili prospettive occupazionali, sia dirette, che indotte.