Nino Marano, il “killer delle carceri” (nel riquadro) è il terzo indagato che entra a sorpresa in scena nelle indagini sul brutale omicidio del 27enne giarrese Dario Chiappone, sgozzato la sera del 31 ottobre 2016 in via Salvemini a Riposto.
Nino Marano, 75 anni, mascalese, noto alle cronache nazionali come il “Killer delle carceri”, stando alle ultime indiscrezioni avrebbe avuto un ruolo attivo nell’omicidio. Fonti qualificate confermano che le impronte di Marano sarebbero state rilevate dai carabinieri del Ris di Messina su quella Ford Fiesta station wagon di colore grigio, immortalata la sera dell’atroce delitto da numerose telecamere presenti nella zona residenziale di Riposto teatro del sanguinoso episodio.
Gli accertamenti compiuti in quella vettura, in una prima fase, avevano portato anche alla scoperta di alcune tracce ematiche rilevate sui tappetini. Sul coinvolgimento di Marano nell’efferato delitto nulla trapela.
Marano, protagonista di vari episodi di sangue (due omicidi, due tentati omicidi e due condanne all’ergastolo), in libertà dopo quasi mezzo secolo trascorso in carcere, tornato in libertà, nel maggio scorso, è stato fermato dai carabinieri alla periferia di Giarre a bordo di una Seat Toledo; l’uomo teneva in mano teneva un borsello, all’interno del quale, i carabinieri, hanno rinvenuto un coltello a serramanico e una pistola “Beretta”, calibro 7,65, con il colpo in canna.