DAL RIFORNIMENTO ALL’INCENDIO DELL’AUTO: TUTTE LE FASI
La Procura della Repubblica di Catania, nell’ambito di indagini a carico di G.M. di anni 34, N.S. di anni 32 e G.S. di anni 27 (rispondono del reato di danneggiamento seguito da incendio aggravato ed in concorso, e per il solo G.M. quello anche di atti persecutori), ha richiesto ed ottenuto delle misure cautelari eseguite dai Carabinieri della Compagnia di Caltagirone.
Le indagini dei carabinieri hanno preso spunto dal grave incendio di due autovetture: una Opel Agila in uso alla ex compagna del G.M. e una Fiat Panda di proprietà di un persona del posto. I fatti sono avvenuti la notte del 22 ottobre scorso in via Maroglio a Caltagirone.
I tre indagati, quella notte, a bordo di una Opel Corsa di colore grigio, in uso al N.S., si sono fermati in un distributore di carburante Agip di via Cristoforo Colombo, luogo in cui, oltre a fare rifornimento, hanno riempito una bottiglia in plastica con della benzina.
I militari, analizzando le immagini registrate dalle telecamere hanno ricostruito il percorso compiuto dal terzetto dal distributore fino all’obiettivo da colpire.
Le telecamere collocate nei pressi di via Gornalunga, hanno ripreso i due uomini (G.M. – esecutore materiale – e G.S., ovvero colui che consegna la bottiglia con il liquido infiammabile e l’accendino) avvicinarsi alla Opel Agila, darle fuoco e fuggire via. Fiamme che, purtroppo, hanno danneggiato la Fiat Panda parcheggiata proprio davanti l’auto della vittima predestinata.
L’acquisizione di diversi fotogrammi, estratti proprio dai video analizzati, che inquadrano inequivocabilmente i volti e alcuni particolari incontrovertibili (indumenti e accessori indossati al momento dell’esecuzione del raid), nonché la testimonianza resa dalla vittima – che ha denunciato le vessazioni e le minacce patite da parte dell’ex compagno – hanno consentito agli inquirenti di raffigurare a carico degli indagati un quadro probatorio che, condiviso appieno dal giudice, ha consentito l’emissione delle misure cautelari: divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, obbligo di dimora nel Comune di residenza con divieto di allontanamento da tale territorio senza l’autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, nonché l’obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle ore 21 alle 6 del mattino successivo.