Rendere più vivibile e confortevole la propria abitazione è una normalissima aspirazione di tutti. Ma chi riveste una carica pubblica deve farlo con la massima prudenza. A Giardini Naxos ne sa qualcosa Carmelo Cingari, il quale rischia di decadere dalla carica di consigliere comunale (era stato eletto quattro anni e mezzo fa nella lista dell’attuale sindaco Nello Lo Turco per poi dichiararsi indipendente) proprio per aver dotato la propria casa, ubicata in Via Vittorio Emanuele, di una veranda di cinquanta metri quadri attraverso l’installazione sul terrazzo di una struttura composta da una tettoia in legno chiusa lateralmente con pannelli vetrati ed in fibrocemento. Tale intervento sarebbe autorizzato da una legge regionale (la n. 4 del 2003) che consente l’utilizzo di strutture precarie, ossia facilmente smontabili, per ricavare ambienti di relax (come ad esempio i cosiddetti “giardini d’inverno”). Ma da un sopralluogo effettuato dalla polizia locale e dal tecnico comunale a seguito della denuncia di un vicino del consigliere Cingari è emerso che quest’ultimo sarebbe andato oltre i dettami della legge avendo in quel nuovo spazio installato una cucina ed un servizio igienico, ossia opere che richiedono il rilascio di un permesso a costruire.
Così, nel giugno del 2018, a Carmelo Cingari ed alla moglie, comproprietari dell’immobile in cui è stata realizzata quella copertura giudicata abusiva, il Comune di Giardini Naxos ha notificato un’ordinanza di demolizione, cui la coppia non ha ottemperato. Ha quindi fatto seguito, nel giugno di quest’anno, un’ulteriore ordinanza con la quale al consigliere comunale ed alla di lui consorte è stato imposto il pagamento di oltre quindicimila euro a titolo di sanzione amministrativa pecuniaria per violazioni edilizie. I coniugi Cingari si sono così rivolti al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) per chiedere l’annullamento sia dell’ordinanza di demolizione e sia della sanzione pecuniaria.
Evidente, a questo punto, l’incompatibilità di Carmelo Cingari a rivestire la carica di consigliere in quanto parte in un procedimento amministrativo contro il Comune. Nelle settimane scorse, dunque, il civico consesso giardinese ha deliberato a porte chiuse l’avvio del procedimento per la decadenza del Cingari dalla carica di consigliere comunale. In questi casi, comunque, la normativa consente al soggetto incompatibile di eliminare entro dieci giorni la causa di decadenza, rimanendo così nella carica rivestita. E Carmelo Cingari avrebbe buone possibilità di riuscirci.
A “salvarlo” potrebbe essere… la moglie. Il politico naxiota ha infatti, da parte sua, rinunciato al ricorso al Tar a suo tempo presentato, che comunque rimane incardinato in quanto continua a recare la firma della sua consorte. Non resta che attendere il pronunciamento del Consiglio Comunale giardinese, che dovrà quanto prima valutare se, con tale “escamotage”, la causa di incompabilità sia venuta effettivamente meno e se il consigliere Cingari potrà continuare a sedere sugli scranni di Palazzo dei Naxioti in questi ultimi sei mesi che mancano alle prossime elezioni amministrative.
Il caso si mostra giuridicamente interessante in quanto potrebbe costituire un precedente di cui tenere conto in situazioni analoghe che potrebbero verificarsi in altri Comuni d’Italia. In effetti, il ragionamento del consigliere Cingari e dei suoi legali non fa una grinza: pur in presenza di una coppia “affiatata” e che va d’amore e d’accordo, il marito non è tenuto a rispondere di ciò che fa la moglie, e viceversa.
Rodolfo Amodeo
FOTO PRINCIPALE: il consigliere comunale Carmelo Cingari e Via Vittorio Emanuele, a Giardini Naxos, dove ricade la sua abitazione