“Viviamo in una Sicilia di merda. Cosi tuonava il titolare del lido Jaantabi di Fondachello di Mascali, Alfio Belardo, poche ore dopo l’incendio alla struttura balneare di via Spiaggia. L’operazione dei carabinieri dei Ros che ha colpito oggi al cuore il clan Santapaola che aveva esteso i propri tentacoli anche nel mascalese, conferma che quel rogo era di origine dolosa e dietro quell’attentato incendiario che ha devastato la struttura c’erano gli interessi della mafia.
Nell’intervista esclusiva rilasciata nell’estate 2017 a Mario Previtera il titolare del Jaantabi stigmatizzava il fatto, bollandolo con un presunto atto doloso, benchè in quella fase non aveva le prove, si trattava di un deliberato un attacco sferrato contro l’attività commerciale di Fondachello.