Nuova “crociata” di Ugo Sergio Crisafulli, responsabile regionale dell’organizzazione sindacale “USB – Trasporti”, a difesa dei conducenti di autolinee. Dopo la “battaglia” da lui ingaggiata l’estate scorsa in merito alla pericolosità di un tratto della strada provinciale che collega i Comuni di Francavilla e Castiglione di Sicilia, adesso l’indomito sindacalista ha preso di mira la collocazione delle fermate degli autobus lungo la transitatissima Strada Statale n. 185 “Giardini Naxos – Sella Mandrazzi” che attraversa tutto il versante messinese della Valle dell’Alcantara. Si tratterebbe, a suo dire, di fermate “abusive”, collocate senza richiedere e ricevere le dovute autorizzazioni da parte degli enti competenti, a cominciare dall’Anas, cui Crisafulli ha già sottoposto tale problema per iscritto qualche settimana fa. Ed in effetti, ogni volta che un pullman di linea arresta la propria marcia in corrispondenza di alcune di queste fermate per far salire e scendere i passeggeri, si creano spesso intralci alla viabilità.
Il sindacalista cita quindi alcune di queste fermate irregolari ricavate lungo la S.S. 185, come quella della frazione di Fondaco Motta (nelle immediate adiacenze di un pericoloso dosso) e quelle in corrispondenza dei bivi che conducono alla frazione castiglionese di Gravà, al Comune di Motta Camastra ed al Comune di Graniti (quest’ultima fermata ubicata in piena curva).
«Di recente – prosegue Crisafulli – ho segnalato tali “anomalie” all’Anas in quanto proprietaria della S.S. 185, chiedendo di poter sapere se le ditte di autolinee fossero state autorizzate dall’ente in questione ad istituire le varie fermate. L’Anas mi ha risposto scrivendomi testualmente che “non risulta istruita alcuna richiesta di installazione pensiline e/o paline di fermata autobus da parte dell’Ufficio Service e Patrimonio dell’Area Gestione Rete di Catania”. A questo punto il cerchio si chiude: le aziende di autolinee, in pratica, si sarebbero “servite da sole”, senza dare conto né all’Anas né agli altri enti interessati (in particolare i Comuni nei cui territori vengono effettuati i servizi di mobilità) in maniera tale da evitare tempi burocratici (ricordiamo che alla richiesta di istituzione di una fermata occorre allegare, tra l’altro, delle apposite planimetrie) e costi economici in quanto tale tipo di pratica comporta il versamento di un tributo nonché la predisposizione della segnaletica a spese dell’azienda. Forse sarebbe il caso di portare tale situazione a conoscenza dell’autorità giudiziaria, considerato che si ravvisano diverse ipotesi di reato, come la violazione del Codice della Strada, l’evasione fiscale e la mancata vigilanza degli enti preposti. Il problema, ovviamente, non riguarda solo la S.S. 185, ma anche l’adiacente S.S. 114 “Orientale Sicula” e sicuramente tutte le altre arterie della Sicilia servite dalle oltre ottanta aziende di autolinee operanti nell’isola. Quando poi la Regione Siciliana si lamenta e batte cassa perché “senza soldi”, bisognerebbe che riflettesse seriamente sull’enorme cifra che potrebbe incamerare dal gettito del tributo sulle fermate, che invece viene “disinvoltamente” evaso…».
Rodolfo Amodeo
FOTO PRINCIPALE: la fermata degli autobus in piena curva all’imbocco del bivio per Graniti