E’ trascorso un anno dall’insediamento del prof. Leonardo Caruso alla guida dell’Arciconfraternita “SS. Crocifisso e S. Andrea Apostolo” di Riposto nel ruolo di Governatore, avente il compito istituzionale di curare il culto della Madonna della Sacra Lettera e di custodire la pregevolissima chiesa a quest’ultima dedicata nella cittadina marinara etnea.
Il docente in pensione di Matematica, Fisica, Informatica e Multimedialità nei licei ha sin da subito abbracciato con entusiasmo il prestigioso incarico ed oggi si dichiara soddisfatto del lavoro svolto in questi dodici mesi in collaborazione con l’arciprete Don Agostino Russo, Rettore della chiesa della Madonna della Sacra Lettera, e con gli altri componenti del Consiglio Direttivo dell’Arciconfraternita, ossia l’assistente maggiore Filippo Leonardi, l’assistente minore Orazio Quattrocchi, il tesoriere Rita Marisa La Spina, il segretario Matteo Rizzo e la consigliera Maria Rita Capilli.
«La nostra Arciconfraternita “SS. Crocifisso e S. Andrea Apostolo” – sottolinea il Governatore Caruso (nella foto principale con accanto la facciata della chiesa della Madonna della Lettera) – ha l’onore di prendersi cura del primo edificio sacro costruito a Riposto. La sua è una storia lunga, che attraversa diverse edificazioni, a cominciare da quella originaria, probabilmente voluta dai monaci basiliani durante la dominazione arabo-normanna. La “storia”, dunque, è passata da questa chiesa, come si può chiaramente evincere dalle tante testimonianze ed opere d’arte in essa conservate e che la nostra Arciconfraternita si sforza di custodire e valorizzare al meglio. Alcune di esse si trovano nella sacrestia, a cominciare da dipinti e sculture di una certa importanza, come la settecentesca statua lignea di San Pietro (la prima del patrono di Riposto ad essere venerata dalla nostra comunità), un espressivo ritratto di Sant’Andrea ed il quadro di una Madonna che, prima di essere portato qui, faceva parte di un altarino del lungomare. Questo piccolo “scrigno” d’arte e di memoria storica locale, che è la sacrestia della chiesa della Madonna della Lettera, in questi mesi abbiamo provveduto a restaurarlo (il precedente intervento di questo tipo risaliva a quarant’anni fa) con i fondi della nostra Arciconfraternita, responsabile in via esclusiva degli arredi e delle opere d’arte (la chiesa viene invece gestita attraverso le offerte dei fedeli).
«Un’altra attrattiva di questa sacrestia è la parte sotterranea, dove è visitabile l’antico cimitero con i resti dei nobili, dei sacerdoti e dei monaci seppelliti sotto la chiesa sino al 1878, ossia sino ad oltre settant’anni dopo il famoso editto con cui Napoleone Bonaparte, nel 1804, ordinò di tumulare i morti al di fuori dei centri urbani. All’interno di queste cripte sono tutt’ora visibili i colatoi ed i vasi comunicanti con l’antistante mare utilizzati per il deflusso dei liquidi dei cadaveri.
«Queste ed altre notizie ancora sono contenute in un opuscolo divulgativo sulla chiesa della Madonna della Sacra Lettera che, durante questo mio primo anno da Governatore, ho voluto realizzare per consentire al visitatore di conoscere in maniera sintetica e lineare tutto ciò che di bello ed interessante offre questo significativo luogo di culto ripostese».
Attualmente l’Arciconfraternita “SS. Crocifisso e S. Andrea Apostolo” di Riposto, costituita nel lontano 1761, può contare su quarantasei associati che impiegano parecchio del loro tempo libero nel servizio alla chiesa della Madonna della Lettera.
«Ringrazio le consorelle ed i confratelli – dichiara al riguardo il Governatore Leonardo Caruso – per l’impegno da essi profuso e che ci consente di raggiungere importanti obiettivi a livello religioso, culturale e sociale. Il nostro Consiglio Direttivo sta cercando di soddisfare un desiderio manifestato da tanti di loro sulla base di un’antica consuetudine, ossia di trovare dimora, al momento dell’estremo saluto, nelle cappelle cimiteriali della nostra Arciconfraternita. Al riguardo ho delle buone notizie perché, essendo già tutte occupate le quattro sino ad oggi a nostra disposizione, abbiamo avviato l’iter burocratico per poter realizzare una nuova cappella in grado di contenere trentasei loculi. Mi dicono che la procedura è a buon punto e, pertanto, le consorelle ed i confratelli interessati possono già avanzare la relativa richiesta per usufruire, ovviamente il più tardi possibile…, di tale opportunità».
Rodolfo Amodeo