Nino Marano, il “killer delle carceri” (nel riquadro) entra ufficialmente in scena nelle indagini sul brutale omicidio del 27enne giarrese Dario Chiappone, sgozzato la sera del 31 ottobre 2016 in via Salvemini a Riposto.
La misura cautelare costituisce lo sviluppo delle indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale e delegate al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Catania, avviate dopo l’arresto dello stesso Antonino Marano, avvenuto nel maggio scorso a Santa Venerina, per detenzione e porto illegale di arma da sparo.
In particolare, le impronte papillari di Antonino Marano acquisite sia a seguito del suo arresto per detenzione e porto illegale di armi sia presso la casa circondariale dove era detenuto per tale reato,
Va ricordato che il 23 giugno 2017, nel corso del primo segmento di indagine, la Procura ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di Salvatore Di Mauro, irreperibile, e Agatino Tuccio, attualmente detenuto e in attesa di giudizio di primo grado.
Il provvedimento restrittivo è stato notificato a Marano in carcere in quanto, come detto, è già detenuto dal 24 maggio scorso per detenzione e porto illegale di arma comune da sparo clandestina.
La notifica del provvedimento restrittivo si inquadra in un’ampia strategia di contrasto della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania e dei Carabinieri del Comando Provinciale che ha consentito, ad oggi, di chiudere il cerchio sugli esecutori dell’efferato omicidio in pregiudizio di una giovane vittima. Le indagini proseguono per l’identificazione di eventuali mandanti.
I militari dell’Arma sono in possesso di un video nel quale sono stati immortalati due dei killer in fuga la notte del delitto mentre si allontanano rapidamente a piedi fuggendo via attraverso un vicino giardino.