Nell’era D’Anna contrassegnata da una comunicazione social il più delle volte surreale e tecnicamente vintage l’ordinario è stato spacciato per qualcosa di epocale tanto da giustificarne messaggi e, per l’appunto interventi video; ci si ostina a non accettare la realtà. Ma tant’è.
La città spiace ammetterlo è ormai ridotta ad un villaggio fantasma. E sinceramente non comprendiamo l’atteggiamento del sindaco che accusa “certa stampa” senza mai avere il coraggio di fare nomi e cognomi di infangare l’immagine di Giarre. In Consiglio ha persino incassato la solidarietà dell’opposizione (si fa per dire).
Perché evidentemente il diritto di cronaca secondo non meglio precisati principi, deve essere subordinato alla sensibilità del primo cittadino e pertanto denunciare quel che non funziona, dare conto delle inefficienze e del modo di amministrare la Cosa pubblica tra svarioni e azioni Cimabue, è un grave delitto. Pazienza.
Non c’è “giarresità” che tenga di fronte a certe nefandezze. Amare la propria città sì, certo, ma con un atteggiamento distaccato. Deontologicamente equidistante. E quindi plasticamente realistico. Commuoversi per la riparazione di un tubo rotto e poco dopo riparato, sinceramente non è nel nostro DNA. Diversamente troviamo paradossale, imbarazzante, descrivere ciò che da tempo accade al Comune tra una presunta gettonopoli e una classe dirigente inquisita per vari reati. Taluni condannati anche in primo grado.
Un Consiglio comunale che non produce nulla e che in un Comune in dissesto è solo uno spreco di denaro. In questo quadro risulta perfettamente coerente quella originale, mediocremente creativa segnaletica di piazza Ragusa, a pochi metri del plesso elementare Alessi.
Una transenna che svetta come una bandiera per indicare il pericolo di una caditoia danneggiata (forse la foto è di repertorio…). E’ la perfetta sintesi di un Comune irriconoscibile. Indifendibile. Neppure con il cuore di giarrese. Una città umiliata da una amministrazione fallimentare su tutti i fronti.
Attendiamo fiduciosi il terzo videomessaggio del sindaco per il solo gusto di vedere fino a che punto vorrà spingersi con la sua straordinaria verità edulcorata.