I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, con il supporto e la collaborazione della D.C.S.A. (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) e dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), hanno dato esecuzione a 2 provvedimenti di fermo della D.D.A. etnea nonché ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (con contestuale applicazione di un mandato di arresto europeo, M.A.E.) emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di 5 ulteriori soggetti.
I sette destinatari di misure restrittive sono componenti di un’associazione internazionale finalizzata all’importazione e al traffico di cocaina, operante tra Italia, Spagna, Messico e Colombia.
In data 4 febbraio, a Barcellona in Spagna, sono stati rintracciati e condotti in carcere 2 dei 5 soggetti destinatari del M.A.E. Allo stato, non risultano rintracciati nel territorio comunitario 2 soggetti di nazionalità messicana e uno di nazionalità guatemalteca destinatari del citato M.A.E. per associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
L’ingente quantitativo di cocaina purissima, prodotto in Colombia nella regione del Cauca, è stato importato in Italia, per la rivendita sul territorio europeo, dai soggetti ristretti, figure quest’ultime espressione diretta del potentissimo cartello messicano di Sinaloa.
Le 2 persone destinatarie del provvedimento di fermo d’indiziato di delitto eseguito ad Affi (VR) nei pressi del Lago di Garda, misura poi convalidata dal G.I.P. di Verona, sono:
– Daniel Esteban ORTEGA UBEDA, detto “Tito”, cl. 1985;
– Felix Ruben VILLAGRAN LOPEZ, detto “Felix”, cl. 1972,
entrambi di nazionalità guatemalteca.
L’operazione del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria (G.I.C.O. – G.O.A.) di Catania è stata caratterizzata, tra l’altro, dall’esecuzione di operazioni speciali (quali consegne controllate e differimento di sequestri e arresti), intercettazioni telefoniche e ambientali (audio e video) che hanno delineato una diffusa operatività dei soggetti ristretti nel territorio nazionale e segnatamente tra Catania, Roma, Milano, Genova e Verona.
In Bogotá, i narcos messicani, avvalendosi, tra gli altri, dei 2 soggetti di nazionalità guatemalteca (sottoposti a fermo nel veronese) e di un ulteriore intermediario, Luis Fernando MORALES HERNANDEZ (cl.1987), anch’egli nativo nel Guatemala, non rintracciato in Europa, detto “El Suegro” per il suo legame parentale con “Felix”, concentravano, in tre distinte fasi, il carico di cocaina (386 kg. circa) che doveva essere convogliato a Catania nel più breve tempo possibile.
Nel frattempo, l’Autorità Giudiziaria colombiana (la Fiscalìa Especializada contra el narcotrafico) in diretto contatto con quest’Ufficio, disponeva una “consegna controllata” dello stupefacente che, con un volo merci, giungeva a Catania in data 11 gennaio scorso.
Con la partenza del carico “prova”, autorizzata da un decreto di ritardato sequestro di quest’Ufficio, i finanzieri del G.I.C.O. di Catania acquisivano ulteriori elementi indiziari sulla “paternità” dell’ingente partita di cocaina che sarebbe stata immessa, da lì a poco, in innumerevoli piazze di spaccio italiane ed europee.
Nel dettaglio, sopraggiungevano nella provincia di Verona un emissario del “Flaco” proveniente direttamente dal Messico – Salvador ASCENCIO CHAVEZ (cl. 1967) detto “Chava”, nazionalità messicana, anch’egli destinatario del M.A.E. per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, non localizzato nel territorio comunitario – unitamente a 2 soggetti rappresentanti organizzazioni criminali acquirenti:
– Mauro DA FIUME (cl.1964), nativo di Sanremo (IM), emigrato in Spagna nella fascia costiera di Barcellona (a Carnet De Mar) già noto alle forze di polizia per diversi precedenti in materia di stupefacenti, in alcuni dei quali risultava in affari con esponenti di ‘ndrine calabresi insediatesi nel Nord Italia;
– Sergio GARCIA RIERA (cl.1978), nazionalità spagnola, originario di Barcellona (SPA).
Il perfezionamento della transazione, che preludeva all’invio di un quantitativo ben più consistente di cocaina, era favorito dal diretto intervento del “Flaco” il quale incaricava il suo fiduciario “Chava” a stringere gli accordi finali con le parti acquirenti.
In data 4 febbraio, in Spagna, a Barcellona, venivano rintracciati dalla Policìa Nacional Spagnola e condotti in carcere l’italiano DA FIUME e GARCIA RIERA.