Il culto di San Leonardo, l’evento delle Ostensioni in Francia e l’iscrizione della festa patronale e la Fiera di San Leonardo al Reis, il registro delle eredità immateriali della regione siciliana, sono stati i temi di una interessante conferenza, svoltasi venerdì scorso nei locali dell’oratorio Parrocchiale Don Bosco di Mascali.
Organizzata dalla Confraternita di San Leonardo di Mascali, la conferenza ha ospitato due illustri relatori: il prof. Jacques Plainemaison, ordinario di letteratura francese presso l’Università di Limoges ad Avignone, ha spiegato l’importanza dell’evento delle Ostensioni (l’esposizione alla venerazione delle reliquie di San Léonard de Noblat), che si svolge ogni sette anni nel limosino e al quale prendono parte più di 20 delegazioni di fedeli, provenienti da ogni parte del mondo, accomunati dalla venerazione per San Leonardo.
incentrando il suo intervento sul rapporto fra San Leonardo e la Vecchia e Nuova Mascali, sottolineando il forte sentimento identitario che lega il patrono alla cittadina jonica, alla sua cultura e alle sue tradizioni che la Confraternita di San Leonardo vuole mantenere vive, proprio attraverso la richiesta di iscrizione della festa patronale del 6 novembre, della Novena e degli Inni e della fiera di San Leonardo, al registro delle eredità immateriali della regione siciliana.
Presenti, in platea, anche il sindaco di Mascali Luigi Messina, l’arciprete parroco della chiesa Madre San Leonardo Abate di Mascali
padre Rosario Di Bella, la professoressa Nellina Ardizzone presidente Unesco di Acireale, Carmelo Contarino presidente della Confraternita San Leonardo e i suoi componenti.
Leonardo Vaccaro, membro della Confraternita ha spiegato l’importanza della richiesta di iscrizione al Reis: “Tra i beni immateriali la devozione al Santo Patrono e la Fiera rivestono una particolare importanza e costituiscono ancora oggi una delle poche occasioni in cui l’intera comunità senza distinzione di età e di classi sociali si riunisce per manifestare il profondo attaccamento al Santo protettore attraverso una ritualità che si ripete immutata da secoli” ha detto Vaccaro.
“La riscoperta di una memoria comune, di radici collettive, la conoscenza delle vicende del nostro passato sono indispensabili per
comprendere il nostro presente e costruire un futuro sostenibile”.