Sindaco e consiglieri salvi. Tutti, compresi quelli della maggioranza, ovvero l’opposizione, come in una partita a scacchi, dove ogni mossa è calibrata, si sono assicurati la sopravvivenza. Platealmente. Senza pudore. Nonostante il parere negativo dei Revisori. Nonostante la presunta Gettonopoli che incombe. Alla fine il disco verde al Bilancio stabilmente riequilibrato. Partita chiusa.
Con i sei voti dei consiglieri che sostengono l’amministrazione e le cinque astensioni tra gli scranni dell’opposizione che ieri ha strategicamente schierato consiglieri stampelle. Anche le assenze, tranne qualche eccezione (Giusi Savoca) sono state concordate a tavolino, da giorni.
Al termine di una breve seduta, come detto in premessa, in sei tra gli scranni dei consiglieri discepoli del sindaco hanno alzato la mano approvando l’atto finanziario. In cinque, invece, si sono astenuti. Avrebbero potuto votare contrario senza comunque influire sull’esito del voto, ma nulla, hanno preferito questa opzione. E lo hanno fatto davanti a tutti, nell’indifferenza di una città sempre più irriconoscibile e che forse si specchia in questa amministrazione e nello stesso Consiglio, sintesi di una politica disastrosa. Fallimentare. Senza ideali. Priva di identità.