I genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Mascali si impegnano contro il cyberbullismo -
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I genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Mascali si impegnano contro il cyberbullismo

I genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Mascali si impegnano contro il cyberbullismo

Sono tornati sui banchi di scuola alcuni genitori dell’Istituto Comprensivo Mascali per parlare di bullismo e cyberbullismo nell’ambito del Progetto: “La Bussola dei naviganti”, curato dall’esperto, la psicologa Valeria Costa e dal tutor Paola Adornetto Garelli.

Lezioni frontali, momenti di confronto e di conoscenza su questi temi attuali e che coinvolgono soprattutto i ragazzi delle scuole, dei luoghi di aggregazione e di socializzazione, sono stati utili per far capire ai genitori la differenza fra questi due fenomeni e le soluzioni per arginarli.

Nel mondo social, al quale si avvicinano i giovani di ogni età, spesso purtroppo senza la presenza di un adulto, il cyberbullismo rappresenta la manifestazione in Rete del fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo: azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli su una vittima.

Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico.

Grazie alla tecnologia, internet, i social in generale, consentono ai bulli di perseguitare le vittime con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web. E’ proprio in questo momento che il bullismo diventa cyberbullismo, un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici  il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.

Le indagini del fenomeno in Italia ci dicono che un adolescente su cinque ammette di aver subito minacce o di aver trovato in rete foto imbarazzanti sue o di suoi conoscenti. La vittima prova vergogna, senso di colpa, depressione a cui possono seguire l’abuso di sostanze stupefacenti e nella peggiore delle ipotesi, anche il suicidio.

Sempre secondo queste indagini, la maggior parte dei ragazzi, il 65%, si confida con i genitori, il 42,8% si confida con gli amici; il 41% chiede aiuto agli insegnanti oppure il 7,1% cerca di vendicarsi personalmente, e solo lo 0,8% cerca di subire passivamente.

Allora cosa possono fare gli insegnanti e gli educatori di fronte ad un alunno bullo oppure i genitori se vengono a conoscenza che il proprio figlio ha degli atteggiamenti da bullo?

Gli insegnanti dovrebbero innanzitutto attenzionare nell’adolescente gli improvvisi cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico, nelle abitudini quotidiane e nelle relazioni con i compagni.

E’ fondamentale poi che il genitore dialoghi con il proprio figlio, che affianchi il bambino nelle navigazioni, fornendogli delle linee guida, affrontando il tema della sicurezza di rete e dell’importanza di tutelare la proprie identità, pianificando anche i tempi della sua presenza in rete, facendo anche una lista delle informazioni sensibili e non condivisibili, esempi chiari di come le informazioni potrebbero essere utilizzate contro di lui.

Sarebbe inoltre utile una formazione comune, incontri periodici degli alunni con la polizia postale, uno scambio di informazioni fra la scuola e la famiglia, un dialogo costruttivo che crei le condizioni per fare ritrovare alla vittima dei momenti di serenità. Un percorso di sensibilizzazione e di coinvolgimento che l’Istituto Comprensivo Mascali attua periodicamente, attraverso incontri rivolti ai ragazzi, ora anche ai genitori per attenzionare dei fenomeni che non devono essere sottovalutati.

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