Sono tornati sui banchi di scuola alcuni genitori dell’Istituto Comprensivo Mascali per parlare di bullismo e cyberbullismo nell’ambito del Progetto: “La Bussola dei naviganti”, curato dall’esperto, la psicologa Valeria Costa e dal tutor Paola Adornetto Garelli.
Lezioni frontali, momenti di confronto e di conoscenza su questi temi attuali e che coinvolgono soprattutto i ragazzi delle scuole, dei luoghi di aggregazione e di socializzazione, sono stati utili per far capire ai genitori la differenza fra questi due fenomeni e le soluzioni per arginarli.
Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico.
Grazie alla tecnologia, internet, i social in generale, consentono ai bulli di perseguitare le vittime con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web. E’ proprio in questo momento che il bullismo diventa cyberbullismo, un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.
Le indagini del fenomeno in Italia ci dicono che un adolescente su cinque ammette di aver subito minacce o di aver trovato in rete foto imbarazzanti sue o di suoi conoscenti. La vittima prova vergogna, senso di colpa, depressione a cui possono seguire l’abuso di sostanze stupefacenti e nella peggiore delle ipotesi, anche il suicidio.
Allora cosa possono fare gli insegnanti e gli educatori di fronte ad un alunno bullo oppure i genitori se vengono a conoscenza che il proprio figlio ha degli atteggiamenti da bullo?
Gli insegnanti dovrebbero innanzitutto attenzionare nell’adolescente gli improvvisi cambiamenti nel comportamento, nel rendimento scolastico, nelle abitudini quotidiane e nelle relazioni con i compagni.
E’ fondamentale poi che il genitore dialoghi con il proprio figlio, che affianchi il bambino nelle navigazioni, fornendogli delle linee guida, affrontando il tema della sicurezza di rete e dell’importanza di tutelare la proprie identità, pianificando anche i tempi della sua presenza in rete, facendo anche una lista delle informazioni sensibili e non condivisibili, esempi chiari di come le informazioni potrebbero essere utilizzate contro di lui.