Si riuniranno in assemblea venerdì 6 marzo gli operatori ecologici della New System Service “per disquisire dell’atavica e immotivata situazione (il mancato pagamento dello stipendio) che ormai si protrae da mesi”.
Scrive questo in una nota Rosario Garozzo, segretario provinciale Igiene Ambientale Fast Confsal, che aggiunge: “Malgrado le rassicurazioni date in precedenza dalla società in merito al saldo del pagamento delle spettanze arretrate dei lavoratori, ad oggi tali impegni non sono stati onorati”.
“Anche questo mese – scrive ancora Garozzo – i lavoratori del cantiere di Mascali, si vedono negato il diritto al pagamento degli stipendi. Come è noto da mesi, la New System Service non rispetta la data del pagamento degli emulamenti costringendo i lavoratori e le proprie famiglie ad esporsi e ad indebitarsi in maniera considerevole. La nostra organizzazione sindacale da tempo invita gli uffici preposti del Comune mascalese a prendere posizione sulla questione, in quanto come committente ha l’obbligo di vigilare”.
Pur consapevoli che la determinazione assunta dalla società sul pagamento parziale dello stipendio di gennaio non era stata concordata con l’organizzazione sindacale, i lavoratori avevano sospeso l’assemblea convoca per lo scorso 28 febbraio, tutto ciò al fine di evitare disagi e disservizi alla comunità.
“Ancora una volta – spiega ancora Garozzo – ci troviamo di fronte ad un ennesimo impegno non mantenuto, tanto da farci decidere di riattivare le azioni di protesta interrotte”. Per Garozzo “tutta la questione è generata da una gestione miope della politica locale, che la maggior parte delle volte preferisce ignorare la problematica anziché affrontarla con coraggio e competenza. Per tali ragioni la Fast Confsal comunica che fino a quando tutte le parti in causa non saranno in grado di adempiere ai propri obblighi e doveri nei confronti dei lavoratori e di tutta la cittadinanza avvierà tutte le azioni di protesta perché la questione diventi di dominio pubblico”.
Dello stesso avviso Alfio Leonardi- coordinatore regionale della Fp Cgil Igiene Ambientale . “Non possiamo accettare che le responsabilità del fallimento del piano di rifiuti in tutta la Sicilia ricada sempre sugli operatori che fanno con grande attenzione il loro dovere”.
“E’ chiaro- spiega Leonardi – che l’interlocutore dell’azienda è il sindacato. All’azienda chiediamo di pagare in modo puntuale i lavoratori. Se sussistono dei problemi di mancate canalizzazioni da parte del Comune nei confronti dell’azienda dovrà essere quest’ultima a chiedere chiarimenti all’Ente comunale.
Il nostro riferimento- spiega ancora Leonardi- resta l’azienda. Ovviamente, nel caso in cui questa situazione dovesse persistere e i disagi che ricadono sui lavoratori dovessero aumentare è chiaro che porteremo avanti nuove azioni di protesta sindacali volte a preservare il diritto dei lavoratori. Ci riserviamo quindi nel prossimo futuro di programmare delle azioni che sono state già anticipate dalle assemblee. Siamo in attesa di ulteriori comunicazioni che possano mettere fine a questa situazione diventata ormai insostenibile”.