Sarà proiettato da oggi, 5 marzo, al 10 marzo, alle ore 17,40 al multisala Macherione di Fiumefreddo, e dal 6 all’11 marzo al multisala Margherita di Acireale (proiezioni ore 18.15, 20.30 e 22.30) il lungometraggio “Lo scoglio del leone”, diretto da Rosario Scandura. Il film è stato girato nel borgo marinaro di Santa Maria la Scala e racconta il percorso di crescita di Saro, un ragazzino di umili origini, figlio di pescatori, in un piccolo borgo siciliano, concentrandosi sul rapporto speciale di Saro con suo nonno, punto di riferimento e guida affettiva.
Il protagonista Saro è interpretato da Marco Iermanò, che debutta al cinema 21enne nel film Baarìa di Tornatore, dove interpreta Pietro, figlio di Peppino. Lo stesso anno è uno dei protagonisti nel film “Il grande sogno” di Michele Placido. Tra gli attori principali, le giovani Rosanna Sapia (Consuelo), contraddistintasi nel 2018 e 2019 nel ruolo di Angela Melluso nella fiction Rai1 “La vita promessa” 1 e 2, e Laura Gigante (Maria), tra le protagoniste di Albakiara e della fiction Rai2 “L’Ispettore Coliandro”. Spiccano inoltre i siciliani Pier Giuseppe Giuffrida (nel ruolo del nonno di Saro) – vincitore di diversi premi, Gino Astorina (padre di Maria), Francesca Agate (madre di Maria), Nuccio Morabito (Nuccio) e Luciano Messina (guardiano del porto). Infine, per la prima volta sul grande schermo il piccolo Federico Guglielmino, che a soli 11 anni vanta già la presenza in numerosi spot e cortometraggi.
«Ciò che mi ha spinto a realizzare questo film – racconta il regista Rosario Scandura – è stata la voglia di dare forma ad alcuni miei ricordi di bambino, senza tuttavia eccedere in autobiografismi, e fra questi quello legato a un passaggio drammatico: la pesca clandestina. Volevo che l’argomento fosse inizialmente sfiorato, per poi ripresentarsi drammaticamente alla fine, così da lasciare un po’ di amarezza nello spettatore, che si trova ad osservare la fotografia di una Sicilia nella sua eterna condizione di irredimibilità. Per Saro, il protagonista del film, difendere lo scoglio da un tentativo di abusivismo edilizio è un po’ come difendere la propria famiglia e i valori che lo hanno accompagnato durante il suo percorso di crescita e, allo stesso tempo, proteggere ciò che di più prezioso conserva dentro di sé: i ricordi d’infanzia e gli insegnamenti dell’amato nonno».