Ina, che non è una sarta, ma ha una macchina da cucire e si diletta a rammendare, lavora ormai da giorni, più di 10 ore a giornata per confezionare centinaia di mascherine che dona a chi ne fa richiesta. “In un solo giorno ne ho realizzate 300”, dice la signora Ina.

Elastici e stoffa per realizzare le mascherine li ha acquistati lei. “Se il mio lavoro può aiutare chi ne ha bisogno lo faccio con piacere. Mi auguro – dice Ina Andò – che altre persone, soprattutto le sarte, si mettano a disposizione di tutta la comunità e seguano il mio esempio. Le persone vengono a prenderle direttamente a casa mia, non ho alcun contatto con loro, le metto imbustate fuori dal cancello di casa, in via Carrata, e chiunque può venirle a prendere”.

“Mi auguro – dice la signora Ina – che al più presto questa pandemia si arresti. Dobbiamo avere cautela, non uscire se non strettamente necessario e usare la mascherina. Io continuerò ad essere a disposizione della mia comunità e a lavorare finché ce ne sarà bisogno”.