Coronavirus, fondi del Governo. Il sindaco Caragliano: "Briciole". L'assessore Caltabiano: "Quali criteri per buoni spesa? -
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Coronavirus, fondi del Governo. Il sindaco Caragliano: “Briciole”. L’assessore Caltabiano: “Quali criteri per buoni spesa?

Coronavirus, fondi del Governo. Il sindaco Caragliano: “Briciole”. L’assessore Caltabiano: “Quali criteri per buoni spesa?

“Una gigantesca balla mediatica che offende il lavoro dei sindaci impegnati quotidianamente in trincea e dei nostri concittadini più in difficoltà”. Così il sindaco di Riposto Enzo Caragliano che esprime il proprio disappunto riguardo i provvedimenti annunciati ieri sera, in conferenza stampa da palazzo Chigi, dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fronteggiare l’emergenza economica e sociale determinatesi dalle restrizioni imposte per l’epidemia da coronavirus.

“Siamo davanti ad un clamoroso caso di carità pelosa fatta con le risorse economiche dei Comuni poiché sia chiaro a tutti – rimarca il sindaco Caragliano – i 4,3 miliardi di euro annunciati sono solamente un anticipo di trasferimenti a valere sul fondo di solidarietà, si tratta dunque di risorse dovute, previste e quindi già iscritte nei bilanci di previsione delle nostre amministrazioni. Le nuove risorse invece sarebbero appena 400 milioni di euro che andrebbero ripartiti per quasi otto mila Comuni italiani, tra cui Riposto, una goccia nel mare delle necessità”.

Per non parlare dei tempi incerti connessi alla macchinosa burocrazia per l’ottenimento di questi “spiccioli”. Sulla stessa linea l’assessore al Bilancio, Rosario Caltabiano: “i soldi annunciati dal governo altro non sono che i trasferimenti previsti ogni anno e dunque non rappresentano un intervento concreto per aiutare i Comuni a fronteggiare l’emergenza; sono risorse che lo Stato, in piena emergenza, ha solo anticipato di qualche settimana e che l’amministrazione, nella consapevolezza di essere alla guida di un Comune in pre dissesto, dovrà centellinare per fare fronte alle esigenze primarie. Non comprendiamo, dunque, come il Governo intenda operare poichè le prime “aziende” a chiudere saranno i Comuni che rimarranno senza soldi e quindi con refluenze negative sui cittadini e per tale ragione siamo impregnati a salvaguardare finanziariamente l’ente nell’interesse della comunità.

Con i 400 milioni in euro – poi – soggiunge il vice sindaco Caltabiano – occorrerà attendere i termini del decreto, per comprendere quali saranno i criteri di ripartizione delle somme tra Comuni piccoli, medi e grandi città. A Riposto, sulla base di un primo sommario calcolo, potrebbero toccare circa 50 mila euro e a quel punto, sarà necessario operare delle scelte per capire come distribuire i buoni spesa, consapevoli che le risorse assegnate sono davvero esigue”.

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