“La triste e grave vicenda che si è verificata l’altra sera porta ulteriormente alla luce ciò che questo Comitato afferma già da 5 anni, riguardo l’inadeguatezza e la non conformità del P.T.E. alla richiesta di efficienza del sistema delle emergenze-urgenze ed in questo particolare periodo la situazione emergenziale dovuta all’epidemia di Coronavirus complica tutto il sistema in modo particolarmente preoccupante.
Già nei giorni scorsi avevamo ribadito l’assoluta necessità, per i cittadini del Distretto socio sanitario Giarrese, di poter avere per le patologie diverse dal Covid-19 un percorso pulito a tutela di pazienti e loro accompagnatori che, stante la situazione attuale, doveva essere il Presidio Ospedaliero di Acireale.
La promiscuità nel ricovero di pazienti contagiati da Coronavirus (con un decesso accertato) con gli altri pazienti che presentano patologie diverse, in una struttura non settorizzata, dove non ci sono padiglioni fruibili esclusivamente dai soggetti in terapia per Covid-19, mette a repentaglio la salute e l’incolumità di tutti coloro sono costretti a ricorrere alle cure ospedaliere presso tale struttura. E riteniamo che l’esecuzione di tampone orofaringeo nelle 48 ore precedenti alla loro dimissione sia la riprova del rischio di possibile contagio per tali soggetti.
Per tutto quanto sopra esposto, riteniamo che l’Assemblea dei Sindaci del territorio debba pretendere l’immediata riapertura dell’Ospedale di Giarre, al solo scopo di trattare pazienti non colpiti da Coronavirus, al fine di assicurare loro e ai familiari, un ambiente asettico, sicuro e non soggetto ad esposizioni accidentali al virus, prendendo esempio dall’Ospedale di Caltagirone che, allo stato attuale, sta migrando i pazienti del Reparto di Medicina colpiti da patologie diverse dal Covid-19 presso la struttura ospedaliera di Militello in Val di Catania.
Purtroppo però, come al solito, Giarre viene considerata la pecora nera del sistema sanitario provinciale”.