Coronavirus, il coro Santa Venerina Pueri regala emozioni anche a distanza
Il coro ‘Santa Venerina Pueri”, già finalista lo scorso novembre al premio ‘Musica contro le mafie’ e fiore all’occhiello dell’Istituto comprensivo Santa Venerina, continua a regalare grandi emozioni, anche a distanza. Nonostante le difficoltà dovute al forzato isolamento, i bambini non si sono persi d’animo e, diretti dal direttore d’orchestra Giuseppe Musumeci, autore anche del testo e della musica, hanno inciso il brano ‘#andràtuttobene’. Una canzone che è un inno alla vita, alla resilienza e soprattutto alla speranza. I ragazzi sono riusciti così ad abbattere le distanze ed a rivivere l’emozione di cantare insieme. Tra gli interpreti anche la solista Marika Tomarchio, ex alunna della scuola. L’attività del coro è prevista nel progetto “L’ora di lezione non basta”, promosso dall’associazione nazionale “Senza Zaino – Per una scuola comunità”. Il progetto prevede un sostegno finanziario per dare vita ad una serie di interventi sperimentali che hanno tra gli obiettivi principali il contrasto della povertà educativa e la diffusione di un nuovo modello di scuola fondato sui concetti di inclusione e cooperazione. “L’idea della canzone, di questo testo così attuale, nasce dalla mente di Giuseppe Musumeci, il direttore del nostro coro, che negli anni ha sempre avuto grande successo, ottenendo anche importanti riconoscimenti a livello nazionale – spiega Mariangiola Garraffo, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Santa Venerina – Un progetto realizzato per mettere insieme nuovamente questi bambini, seppur a distanza. Una canzone che parla dell’emergenza Coronavirus ma che evidenzia soprattutto la necessità dei bambini di essere ascoltati in un momento come quello che stiamo attraversando. Devo dire che mi ha emozionata molto”.
Intanto anche le altre attività didattiche proseguono senza sosta, grazie anche al grande impegno profuso dal corpo docente ed allo spirito di collaborazione degli stessi alunni. L’istituto ha dato in comodato d’uso circa 40 computer per coinvolgere tutti gli alunni. “Sin dall’inizio di questa emergenza abbiamo attivato la didattica a distanza, utilizzando piattaforme come Google Classroom, Meet e Zoom per realizzare le video lezioni e le video conferenze – prosegue la dirigente scolastica – Prima ancora della trasmissione degli apprendimenti e dell’assegnazione dei compiti, perché la didattica a distanza non si esaurisce qui, il nostro obiettivo è stato quello di ripristinare il contatto con i bambini, in modo che continuassero ad avere tra di loro relazioni sociali. La vita di un bambino è fatta di relazioni. Alla mancanza di contatto fisico, aspetto non positivo per i bambini, abbiamo sopperito attraverso le attività a distanza. In particolare nella nostra scuola sono nati: un blog per la scuola dell’infanzia ricchissimo di esperienze, di spunti, di attività per i bambini dai 3 ai 5 anni; una serie di compiti dedicati ai bambini della scuola primaria e secondaria; ed altre attività, sempre in videoconferenza, che non hanno come scopo primario la didattica ma la relazione e la socialità. C’è stata una mobilitazione incredibile del corpo docente, che si è aperto in modo sorprendente al nuovo. Dall’altra parte questa nuova didattica ha favorito l’apertura dei bambini solitamente più introversi e chiusi. Sono soddisfatta – conclude Mariangiola Garraffo – perché siamo riusciti a coinvolgere in modo attivo anche i bambini con disabilità, attraverso la mediazione dei genitori”.