Il sindaco di Riposto Enzo Caragliano:
“I sindaci del territorio, sin dalle prime interlocuzioni con i rappresentanti delle categorie produttive, hanno dato la loro disponibilità, condividendo l’azione intrapresa e ritenendo l’iniziativa valida. Le richieste dei nostri operatori vanno difese e tutelate ad ogni livello, in un periodo in cui stavamo risalendo la china, abbiamo avuto questa pandemia i cui effetti rischiano di fare chiudere importanti e strategici comparti. Da qui il nostro impegno come sindaci. E’ del tutto evidente che lo Stato deve fare la propria parte e lo strumento della defiscalizzazione è ineludibile per dare respiro al comparto in questa contingenza straordinaria”.
Il sindaco di Giarre, Angelo D’Anna:
“Abbiamo colto il grido di allarme e di dolore di questi operatori; noi sindaci siamo i primi ad avere contatto diretto con le realtà sociali, vogliamo essere cassa di risonanza ma anche co-promotori delle iniziative. Siamo fortunati che la pandemia in Sicilia ha avuto un impatto diverso rispetto alle aree del nord Italia, tuttavia, adesso, occorre fronteggiare un’altra emergenza, quella sociale, e in questo senso occorre comprendere come ripartire. Questo tavolo a Riposto è solo l’inizio, poiché sono in previsione altre azioni politiche e legali. Ogni strumento di pressione è fondamentale e utile”.
“A nostre spese paghiamo gli effetti di un governo nazionale debole che non ha una precisa strategia. E i sindaci che affrontano la quotidianità sono i primi ad essere chiamati nella gestione dell’emergenza, sommersi e condizionati dalla farraginosa burocrazia. Le legittime istanze degli operatori sono più che legittime e per quanto scettico, è necessario esercitare pressione sul governo nazionale. Quanto al ruolo dei sindaci, le azioni sono molto limitate. Tra quelle in fase di studio, ragionando in prospettiva, senza precise linee guida, stiamo già pensando di non fare pagare, per la prossima imminente stagione estiva, i ticket delle strisce blu sul lungomare di Fondachello. Ma è solo una delle iniziative da attuare nel mare delle necessità”.
Il sindaco di Fiumefreddo Sebastiano Nucifora:
“Non posso nascondere l’amarezza per quanto sta accadendo. Con un presidente del Consiglio che, a giudicare dalle azioni intraprese, si è dimostrato essere un marziano. Che non conosce il territorio e che con i suoi proclami ha solo creato grandi aspettative nella popolazione. Come sindaci, raccogliendo il grido di dolore degli operatori della ristorazione e del commercio in generale, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità sulle decisioni che intendiamo adottare per scongiurare il disastro. Occorre liberalizzare, seppure con prudenza, senza però aspettare che finisca la pandemia”.
Il sindaco di Calatabiano, Giuseppe Intelisano:
“Noi sindaci operiamo in un contesto difficile. Complicato. E con paradossi enormi come la chiusura della discarica in piena emergenza epidemiologica. Operiamo al buio, senza linee guida per gli esercenti che a noi si rivolgono per chiederci come ripartire e che non sanno come affrontare i prossimi mesi. Per questo ci sentiamo inermi tuttavia con l’obbligo morale e istituzionale di sostenere la battaglia dei nostri operatori”.