Quando la teoria stride con la pratica. L’esempio lampante questa mattina a Mascali dove, sul piazzale antistante la chiesa di San Leonardo Abate, si è celebrata una cerimonia funebre, ovvero una semplice benedizione della salma, in ottemperanza, o quasi, alle attuali disposizioni anti contagio del Covid-19.
Già quasi, perché la benedizione, purtroppo, non ha rispettato le norme anti Covid-19 attualmente in vigore. Così come, in condizioni di normalità, sarebbero state centinaia le persone che avrebbero voluto rendere omaggio all’uomo, che si è distinto, per il suo impegno politico e sociale, anche da ex assessore al Comune di Mascali. In tanti stamane avrebbero voluto rendergli l’ultimo saluto e non lo hanno fatto nel rispetto delle norme. Ciononostante c’è stato chi non ha voluto rinunciare. Trasgredendo le regole.
E purtroppo si è superato il numero limitato di persone consentite ovvero i familiari più stretti del defunto (potranno essere non più di 15 persone, invece, una volta in vigore la Fase 2, il prossimo 4 maggio). Questo in teoria. Presenti che, invece, come si vede in foto, seppur a distanza tra loro, erano ben oltre la decina. Forse anche trenta, hanno voluto rendere omaggio alla salma e dare conforto ai familiari (questa la pratica).
Cosa sarebbe dovuto succedere o cosa si sarebbe dovuto fare: non siamo noi deputati a dirlo. Certo la situazione, in ogni caso, è imbarazzante. Appare del tutto evidente che le forze dell’ordine avrebbero dovuto evitare che un considerevole numero di persone si ritrovassero in piazza prima e poi davanti al sagrato nei minuti in cui è avvenuta la benedizione del feretro. Va da sé che la breve cerimonia funebre si è svolta in pieno centro, in orario centrale, a pochi metri dal municipio senza che nessuno, in primis i vigili urbani, intervenissero per tempo. Evitando quanto è avvenuto, allontanando i presenti, senza consentire un assembramento di quel tipo.
Il sindaco di Mascali, Luigi Messina, interpellato sulla vicenda afferma che “nessuno si aspettava una situazione di questo tipo, al momento dei fatti mi trovavo a partecipare a Riposto ad una conferenza con i sindaci dell’area jonica. Essendo stato il defunto un ex amministratore comunale, avevo dato disposizioni perché venisse appoggiato dinanzi l’ingresso del municipio il nostro gonfalone.
Quanto all’assenza di vigili, appresi i fatti, dopo il tam-tam sui social, ho chiesto al comandante della polizia locale Pariti, precisi chiarimenti. Ho appreso che una sola pattuglia era impegnata sul territorio e al momento della benedizione del feretro, i vigili si trovavano in tutt’altra zona del paese. Peraltro sono ben 9 le parrocchie che ricadono nel territorio comunale e, considerato l’esiguo organico, non è possibile garantire la presenza di una pattuglia simultaneamente in diverse zone”.