Avevo già apprezzato la leggerezza e le scorrerie della scrittura di Antonio Di Grado nel saggio Giuda l’oscuro, ritrovandole nel suo recente Crimini e Crediti.
Un divertissement di dieci brevi racconti sugli ultimi decenni di vita o meglio dell’andazzo universitario. Tra celia e raffinati riferimenti letterari, l’autore conferma ciò che noi comuni mortali, avevamo intuito e criticato in politichese come si usava dire una volta.
L’ironico ed autorevole cattedratico, invece, gioca con gli intrecci, con i personaggi e con le parole, continuando le scorrerie nei boschi e nelle praterie della letteratura, ma come in uno rigoroso saggio indica precise responsabilità politiche ed accademiche e precisi irresponsabili indirizzi governativi che tracimano nelle malefatte universitarie.
Nel racconto Gli intrusi, mette le mani avanti quando la sua immaginaria studentessa chiede ad uno scrittore: “il suo è anche un romanzo di denunzia?”. L’immaginario scrittore, citando Stendhal e Cechov, risponde che giammai la letteratura ha il compito della denunzia.
Anche su questo il nostro scrittore è stato istrionico ed ironico, anzi contraddice e si contraddice, perché l’accademico professore Antonio Di Grado è stato assessore al Comune di Catania ed è Direttore letterario della “Fondazione Leonardo Sciascia”. Sciascia, intellettuale siciliano e scrittore dell’impegno civile.
Professore Di Grado, grazie per averci donato questo suo delizioso lavoro, che mi ha divertita, ricondotta in lungo ed in largo per la sterminata terra della letteratura e che ha denunciato una drammatica realtà della situazione universitaria, con umorismo e comicità letteraria.
Il testo ha solo un neo, si trova solo versione e-book, mi mancano le pagine vere da toccare, girare, stropicciare ed annotare con la matitina Ikea.
Nunziatina Spatafora