E’ polemica a Giarre dopo la clamorosa notizia sulla fuga, lo scorso fine settimana, di 5 migranti tunisini – sbarcati a Lampedusa nelle scorse settimane – allontanatisi nel cuore della notte dal centro di accoglienza di via Coffa attraverso le circostanti campagne di Trepunti. I 5 fuggitivi, facevano parte di un gruppo di circa venti persone che stava osservando, come da protocollo sanitario, la quarantena, benchè nessuno è risultato positivo al Covid 19. La struttura in cui sono ospiti è sorvegliata all’esterno, notte e giorno, da polizia e guardia di finanza. Dei cinque tunisini, attivamente ricercati, al momento, non si hanno notizie. Nessun commento da parte dei responsabili del centro. Nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni. Sulla vicinda, invece, infuriano le polemiche.
In una nota la Lega Circolo di Giarre, attraverso il referente locale Giovanni Barbagallo attacca frontalmente il sindaco D’Anna.
“Riteniamo sia inaccettabile che degli individui, indipendentemente dal fatto che siano stranieri, possano scappare da una struttura protetta e far perdere le proprie tracce esponendo la popolazione al rischio di nuovi contagi e focolai.
Ancor più grave é il silenzio del sindaco che, nonostante siano trascorse diverse ore dalla fuga, non ha ancora avvertito la cittadinanza dell’accaduto e non ha dato notizie certe e qualificate sui soggetti scomparsi. In questi momenti così delicati, in cui i sacrifici dei 4 mesi di confinamento sono messi a rischio, in cui la salute pubblica è gravemente minacciata chiediamo massima trasparenza e chiarezza.
I migranti in fuga sono stati già sottoposti al tampone? Se sì con che esiti? Da quanto si trovavano nella struttura? Qualcuno di loro è già stato rintracciato? Il gruppo politico della Lega Salvini Premier – conclude la nota – continuerà a chiedere risposte e pretendere verità su un fatto che riguarda la salute di tutti noi, nessuno escluso!”
Nel primo pomeriggio, in gran ritardo, l’intervento del sindaco D’Anna sui social:
Sulla delicata questione risponde indirettamente al sindaco il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Cardillo.
“Il Sindaco di Giarre – dichiara Cardillo- anziché protestare in maniera veemente con gli organi competenti per la fuga di soggetti entrati nel nostro territorio nazionale in maniera illegale, fa la solita ramanzina condita da termini ignominiosi, nei confronti di coloro che invece intendono difendere gli interessi di Giarre e dei giarresi. Il Sindaco indichi chi sono questi “untori del panico”, se si tratta di coloro che pensano che vada assolutamente arrestato alla radice il fenomeno del business dell’immigrazione clandestina, le sue parole oltre che essere offensive, rasentano il grottesco, ed il tutto assume maggiore gravità se queste parole sono pronunciate dal Sindaco, cioè da colui che dovrebbe essere garante della sicurezza dei cittadini.
I migranti fuggiti pare siano negativi al covid-19, ma chi ci assicura che non si tratti di personaggi pericolosi per l’ordine pubblico? Dove andranno? Come si guadagneranno da vivere? Questi soggetti non rischiano di diventare manovalanza per la criminalità? Il Sindaco ha letto sui giornali delle ultime operazioni della Procura di Catania contro la mafia nigeriana? Chi ci assicura che in futuro non possano fuggire altri soggetti potenzialmente pericolosi per l’ordine e la sanità pubblica?
Il Signor Sindaco -continua Cardillo- anziché esternare la sua volontà di continuare ad accogliere immigrati clandestini sul territorio giarrese, dovrebbe fare l’esatto contrario, rammentando alla Prefettura che il territorio jonico-etneo in passato ha già dato ampiamente, con uno dei rapporti più alti tra popolazione e immigrati ospitati.
E poi, la storiella raccontata sempre dal sindaco, del dovere di accogliere per via della nostra storia fatta di migranti che sono andati a rompersi la schiena in America o nelle miniere del Belgio, non regge affatto, in primis per ragioni di verità storica, perché i nostri avi viaggiavano per lavorare, con regolari documenti per l’ingresso nei paesi ospitanti, e poi per ragioni oggettive, perché proprio la politica dei porti aperti della sinistra ha favorito la morte di migliaia di disperati nel mediterraneo e l’ingrossarsi del business per scafisti e sistema di accoglienza. Per questo venerdì prossimo alle 10, saremo a Vizzini, per protestare civilmente contro il tentativo di creare un nuovo “Cara” nell’ex deposito dell’aeronautica militare. Fortunatamente -conclude Cardillo- Giarre si libererà presto di questa amministrazione, e noi stiamo lavorando e lavoreremo per dare alla città un governo degno di questo nome”.
Infine sul delicato caso, anche il vice sindaco e assessore alla Sicurezza Patrizia Lionti, chiarisce alcuni passaggi: “Pensare che l’emergenza da Covid-19 sia superata è da irresponsabili. Ecco perché, pur incentivando con ogni strumento possibile la ripresa economica del nostro territorio, bisogna continuare ad assumere e rispettare tutte le precauzioni igienico-sanitarie previste. E se questo vale per uffici pubblici,
turismo, attività produttive e mondo dell’arte e dell’intrattenimento, se vale per i nostri concittadini, deve essere preteso anche nella gestione del fenomeno dell’immigrazione. Se da un lato, infatti, si è data piena disponibilità e collaborazione alla Prefettura che ha richiesto l’allocazione temporanea nella struttura di accoglienza giarrese degli immigrati tunisini, dall’altro si è preteso preventivamente di avere rassicurazioni precise sulla negatività al tampone.
Esprimo profonda gratitudine alle forze dell’ordine che si stanno occupando della vigilanza della nostra struttura e ho piena fiducia circa il fatto che verrà fatto il possibile per rintracciare chi è fuggito non rispettando le regole della comunità che, con grande spirito solidale, sta offrendo accoglienza perdipiù in un momento storico estremamente delicato”.
A sostegno del sindaco una nota a firma di Alfio Cardillo, segretario del circolo giarrese del Partito Democratico: “I rappresentanti dei partiti del centrodestra che governa la Sicilia e non più tardi di un anno fa guidava il Paese, nella permanente incapacità di governare i gravi problemi che impattano sulla quotidianità delle famiglie siciliane, a cominciare dalle emergenze lavoro e cassa integrazione di competenza della Regione, si riproducono nell’esercizio che gli risulta meglio, sollecitate la paura dell’altro e l’odio per lo straniero per tentare di nascondere la sabbia sotto il tappeto.
Si tratta di una politica miserabile e priva di concretezza.
Ci stringiamo attorno alle Istituzioni che ogni giorno affrontano le sfide di un tempo difficile cercando di governare i flussi migratori e in particolare siamo vicini agli amministratori locali e al Sindaco di Giarre, oggetto di strumentali polemiche da campagna elettorale, confidando negli sforzi del Governo Conte che affronta scenari geopolitici inediti per effetto della pandemia.
Chiediamo che l’applicazione delle misure per il contenimento del contagio, il tracciamento e i tamponi diagnostici vengano intensificati tanto sui cittadini comunitari quanto su quelli extracomunitari, senza strumentalizzazioni relative alla nazionalità, che non ha niente a che fare con il virus”.