Giarre, tutti alla ricerca dell’erede del sindaco D’Anna
Tutti alla ricerca dell’erede del sindaco D’Anna. Nella consapevolezza che gli errori hanno un prezzo e l’autolesionismo porterebbe Giarre allo sfacelo definitivo. Eppure a giudicare dai movimenti, nessuno sembra avere capito la lezione. Soprattutto quei consiglieri in carica, sulla carta opposizione di questa amministrazione che invece ci va a merende, ancora impegnati nell’opera di sopravvivenza. Alla ricerca dell’alternativo reddito di cittadinanza. Quello municipale. Lo stesso reddito che il sindaco in carica è riuscito ad assicurarsi, galleggiando, cercando attraverso complicità e connivenze politiche di rimanere in vita. Coerentemente con il nome del proprio gruppo – del quale è rimasto uno sbiadito ricordo – Città Viva. In vista delle prossime elezioni i nostri Eroi hanno dato vita in queste settimane ad una serie di inutili riunioni. Accozzaglie per lo più di soggetti uniti solo dalla volontà di sopravvivere. Di cercare nuove formule per assicurarsi lo scranno e, per l’appunto, conquistare altri 5 anni di reddito municipale. A scapito dei cittadini giarresi. Sullo sfondo di questi incontri più o meno carbonari qualche velleità di troppo. Tra auto investiture e suffragi calcolati.
Un caso su tutti quello di Leo Patanè che avrebbe manifestato l’intenzione di correre per la carica di sindaco. Incoraggiato dai numeri dell’ultima campagna elettorale, quella suicida di Tania Spitaleri, per intenderci, l’avvocato giarrese legittimamente pupillo dell’ambizioso padre, ha incoraggiato un numero consistente di consiglieri fantasmi di spendersi in questa nuova battaglia. Dando vita ad una serie di incontri interlocutori e al tempo stesso celebrativi cui hanno preso parte, tra gli altri, campioni della dialettica politica come Vittorio Valenti, Giuseppe Leotta. Riunioni fiume alla presenza – si apprende – dei vari Francesco Longo, Carmelo Strazzeri (a quanto pare solo invitato) e altri sopravvissuti della stessa risma nel corso delle quali sarebbero state gettate le basi di un progetto condiviso. Ma nella calda estate giarrese si sono poi palesate altre velleità. Seppure senza ostentare troppa sicurezza. E’ il caso di Leo Cantarella, il cui nome ritenuto spendibile sul piano morale è giudicato da molti come persona troppo debole sul piano operativo. Gestire una città ridotta in macerie non è compito facile.
E il tempo delle strette di mano, dei nastri tagliati è finito da un pezzo. A Giarre occorre praticità, non più ex satrapi democristiani. Pelo sullo stomaco (non meno di 5 cm), determinazione, risolutezza. A meno che Cantarella non sia il protagonista di FaceOff, difficile immaginarlo con questo nuovo identikit. Altri Eroi sono poi impegnati a cercare nomi alternativi. Su tutti quello di Claudio Raciti. L’ex delfino di Raffaele Lombardo, starebbe per ora valutando. Discorso a parte le riunioni promosse anche dall’ex assessore Salvo Camarda.
Ma è novità di queste ultime ore la ricerca di un candidato a sorpresa e come accadde per Teresa Sodano, qualcuno sarebbe pronto a tirare fuori l’asso dalla manica solo qualche settimana prima dal voto. Fonti qualificate confermano l’interesse nei confronti di un giovane rampante sui 32 anni, bocconiano, per il quale, in questa fase ancora embrionale, starebbero convergendo alcuni teenager della politica giarrese. Su tutti Nicola Gangemi e, per l’appunto, l’ex sindaco rosa Teresa Sodano. Il sole picchia parecchio in questi giorni d’estate. E si vede.