Riposto, la “patrozza” era a conoscenza delle dinamiche del gruppo La Motta VIDEO

VIDEO il cap. Fabrizio Rosati illustra gli affari del clan e delinea la figura di Benny La Motta

MESSINA GRAZIA

Grazia Messina, moglie del temuto boss ripostese Benito La Motta, era rispettosamente chiamata “patrozza” o “la zia ” o più semplicemente “idda”. Dalle attività tecniche svolte dai carabinieri del nucleo operativo di Giarre emerge il ruolo apicale della donna.

In una intercettazione ambientale si evinceva che, per l’appunto, la “patrozza” riceveva da Giuseppe Campo denaro proveniente dalle estorsioni, alla pari di Antonino Marano.

Nello specifico uno degli arrestati dell’operazione Iddu, Giuseppe Campo, in una conversazione intercettata dai Cc sottolineava che “Melo… quello scemo del bar, ieri cosa ha combinato? Gli è andato a dare i soldi a “idda”, alla “patrozza”. Per metterla nei guai”.

Ulteriori intercettazioni, tuttavia, hanno fatto emergere nel corso di una discussione tra Giuseppe Campo e Antonino Falzone che Grazia Messina era a conoscenza che “Melo del bar pagava il pizzo al clan (Giuseppe Campo) “Perciò arrivo io stamattina là. Gli ho detto Melo… “No già ho parlato stamattina con la signora, a posto! Sono andato dalla patrozza e le ho detto: patrozza, te li ha portati a te? Dice: no, mi sono trovata a passare, ho preso 4 arancini.  Le ho detto: ti ha dato cosa? Dice, mi ha dato 60 euro per il “patrozzo”, e dice che glieli mandava lui…”.