“Pessima scelta da parte delle Regione Sicilia: l’intero ospedale di Acireale verrà convertito a ospedale Covid”: il sindaco di Acireale, Stefano Alì, contestando apertamente una decisione calata dall’alto, ha aperto ieri mattina un aspro dibattito dove, tutt’ora, sono innumerevoli i messaggi di rabbia e indignazione di numerosi cittadini nei confronti della Regione e specificamente all’indirizzo del presidente Musumeci e dell’assessore regionale Razza.
Al sindaco sono prontamente arrivati messaggi di solidarietà anche da altri sindaci del territorio: il primo cittadino di Aci S. Antonio, Santo Caruso ha parlato di “decisione che cade semza preavviso sulle teste di centinaia di migliaia di utenti”, mentre il sindaco di Acicatena, Nello Oliveri, pur riconoscendo l’emergenza, ha sostenuto che “non si può privare tutta l’utenza del bacino di Aci di tutti gli altri servizi”. “Per cui – ha sostenuto Oliveri – che si arricchisca la struttura per i soggetti affetti da Covid, ma con uno/due padiglioni, tenendo aperti gli altri reparti”.
Alle voci e alle prese di posizione si sono aggiunte anche quelle degli ex consiglieri provinciali Santo Primavera e Gianluca Cannavò che hanno rigettato la possibilità della trasformazione in ospedale covid del nosocomio di Acireale. Gianluca Cannavò ha anche invitato i sindaci coinvolti a manifestare in piazza il loro dissenso.
E al coro dei “No” si è unito anche l’ex sindaco di Acireale Nino Nicotra e il Pd locale: Ancora una volta – è stato scritto – il presidente Musumeci e l’assessore Razza dimostrano inadeguatezza e pressapochismo nella gestione della sanità siciliana.” A sostegno, poi, del sindaco Alì, nella serata di ieri, la nota dei sindaci dell’area jonico-etnea, primi firmatari i sindaci di Giarre, Angelo D’anna, e di Riposto, Enzo Caragliano, che hanno dato pieno sostegno ai sindaci dell’Acese per evitare la paventata totale conversione a Covid ospital del S. Marta e S. Venera, dicendosi disponibili ad attrezzare l’ospedale di Giarre per fronteggiare l’emergenza.
Anche la deputata regionale del Movimento Cinque Stelle Jose Marano è intervenuta sulla decisione della Regione Siciliana di trasformare repentinamente il nosocomio di Acireale in un Covid Hospital senza alcuna strategia né alcun confronto con le istituzioni locali e il territorio.
Fuori dal coro, invece, i deputati regionali acesi Angela Foti e Nicola D’Agostino. “Quello che conta adesso – ha detto la Foti – è non creare disagi e paure, comprendo le contingenze, ma bisogna non far mancare servizi sanitari essenziali”. D’Agostino, dal suo canto, ha confermato la bontà della scelta di far diventare il nosocomio acese in ospedale covid, stigmatizzando le parole del sindaco di Acireale e spiegando cosa ci sta dietro la scelta alla quale lo stesso D’Agostino, consultato, ha dato il suo assenso.
“Non ci sono alternative – ha detto D’Agostino – servono in provincia 500 posti letto in strutture eccellenti e Acireale è tra queste. I nostri interessi sono quelli di dimostrare che la struttura è di eccellenza, che ha meritato la promozione a DEA con i nuovi reparti del PS, della cardiologia, della neonatologia e, per questo impegno, Acireale sarà dotato di apparecchiature e strumentazioni nuove”.
E poco fa, a distanza di 24 ore dal suo primo intervento, D’Agostino ha annunciato di aver raggiunto una intesa con l’assessore regionale Razza e con la direzione generale dell’Asp Catania. “Intesa che – afferma D’Agostino – servirà a sopportare meglio il sacrificio richiesto all’ospedale di Acireale e a tutta la sua comunità”.
Quali novità allora? Intanto che il PS rimane aperto, poi che 4 ambulanze con medico a bordo rafforzeranno i collegamenti con il territorio e gli ospedali vicini e infine che gli ambulatori dell’ospedale saranno trasferiti in via Martinez garantendo continuità di cura e di assistenza.
Anche il consigliere comunale Giuseppe Ferlito annuncia novità: “Questa mattina- dice –ho avuto modo di confrontarmi con il presidente Musumeci e mi ha anticipato che a breve verranno assunte decisioni in grado di trovare le soluzioni migliori per l’ospedale di Acireale”.