“La decisione di convertire tutto il Presidio Ospedaliero di Acireale in ospedale COVID ,da parte degli Organismi Regionali e dai vertici Aziendali dell’ASP CT, è un fatto grave che avrà una pesante ricaduta sulla già precaria gestione delle emergenze e dell’assistenza sanitaria per un’intera popolazione”. Lo afferma in una nota il coordinamento della Cgil Fp che interviene sulla delicata questione.
“Il territorio, in cui ricadono i Distretti Sanitari di Acireale e Giarre, comprende 17 Comuni con una popolazione di oltre 225 mila abitanti, di fatto viene lasciato privo di un Pronto Soccorso e con 130 posti letto in meno per la cura delle diverse altre patologie.
Questo è il dato che rende le scelte operate dai vertici sanitari regionali ed aziendali incomprensibili e pericolose. L’emergenza per il COVID-19, non può essere gestita con scelte improvvisate e approssimative perché le ricadute sulla salute dei cittadini, come in questo caso, saranno ancora più gravi di quello che si pensa”.
Secondo la Cgil “non è ammissibile che dopo tanti mesi in cui si poteva attuare una programmazione seria ed efficace, rispetto alla prevedibile recrudescenza dell’epidemia, ed in cui pensare ad incrementare dei posti letto per pazienti Covid, si ricorra ad interventi verticistici, presi in assenza di qualsiasi confronto, riducendo i già carenti posti letto ospedalieri e creando ulteriore preoccupazione e disorientamento nei cittadini.
Dopo la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Giarre, Cgil ha più volte evidenziato le gravi ricadute che ha comportato la gestione delle emergenze negli ospedali di Acireale e Taormina.
Con l’attuale scelta, ci si è posto il problema di dove e come avranno risposta gli oltre 35 mila accessi al Pronto Soccorso di Acireale e quali siano concretamente gli incrementi dei servizi del 118. Sicuramente andranno in ulteriore sofferenza, perché obbligati a trasportare i pazienti in ospedali più distanti, con ulteriore allungamento dei tempi di attesa per il loro ricovero, determinando di fatto, un allontanamento delle ambulanze dalle postazioni territoriali per un tempo ancora maggiore di quello che si registra attualmente e, quindi, con un incremento dei rischi per i cittadini.
Inoltre, la Direzione dell’ASP CT, a tutt’oggi, disattendendo le norme contrattuali e le corrette relazioni sindacali, non ha dato alcuna informazione e non ha predisposto alcun confronto con le Rappresentanze Sindacali Aziendali per quanto riguarda la destinazione, l’organizzazione e la gestione del personale in dotazione al P.O. di Acireale, considerato che, la gran parte degli operatori sanitari svolgono la propria attività in servizi e reparti che non sono assimilabili a quelli dei reparti di malattie infettive.
Per quanto citato sopra, la Funzione Pubblica CGIL chiede, che sia rivisto, da parte degli Organismi Aziendali e dal Commissario ad Acta Emergenza Covid-19, il provvedimento del 26 ottobre 2020 prot.n.175672, al fine di garantire ad una intera popolazione gli indispensabili e necessari servizi ospedalieri”.