Ma torniamo al Camarda Factor. In Giunta non vedevano l’ora di fare entrare il figlio del già assessore, Davide Camarda. Sul noto social il profilo è perfettamente calzante con le aspettative di un Comune in dissesto. Precedentemente – si legge – presidente presso Croce Rossa Italiana (immaginiamo dell’area jonica ma non è precisato) , ha lavorato presso Musicista – Presentatore, studia flauto traverso presso Conservatorio e ha studiato Giurisprudenza. Insomma poliedrico e quindi pronto alla nuova sfida. Riuscire a rivitalizzare, in appena sei mesi, una città, irriconoscibile, e forse con il suo flauto magico incantare i bambini come nella migliore fiaba. Liberando energie nuove per svegliare Giarre dal torpore e dall’indifferenza da cui è avvolta. Ma siamo certi che, nel solco del lavoro del padre, questo giovane aspirante politico già da tempo assoldato nella setta “viva” saprà dare le giuste risposte che la città si aspetta.
L’altro assessore è una sorpresa. Di quelle che ti fanno comprendere che tutto è possibile nella vita, persino portare a termine un progetto politico in sei mesi. Alfio Previtera, al quale riconosciamo il suo impegno sociale e la sua determinazione nelle battaglie per il commercio, ci porta a chiederci quale apporto potrà dare a questa amministrazione dormiente come una cellula. Impegnato e assorbito dal proprio lavoro di commerciante Previtera, con il pallino di sistemare i semafori in avaria, come potrà contribuire al rilancio della città? Un mistero.
Ragionando in prospettiva, probabilmente il sindaco sta tentando – alla stregua dell’albero di Natale di villa Garibaldi – una serie di esperimenti elettorali, a dire il vero, scriteriati, nel vano tentativo di aprirsi alle categorie sociali, movimenti, sagrestie, ambienti incensati. Preludio di una campagna elettorale sgangherata, piena di bugie, di promesse, di cose impossibili che il buon senso anche di chi le dice sa che non sono realizzabili. Perché la stagione dei trenini è finita da un pezzo.
Mario Previtera