È stata recapitata a tutti i consiglieri comunali di Fiumefreddo di Sicilia una nota a firma di due dei tre revisori dei conti, il terzo si è rifiutato di firmare come riportato testualmente nella stessa. Tale nota, inviata alla Procura della Corte dei Conti, ha come oggetto: “Referto e contestuale denuncia gravi irregolarità di gestione per impedita verifica di cassa”.
Infatti, per legge, l’organo di revisione economico-finanziario dell’Ente provvede con cadenza trimestrale alla verifica di cassa e della tesoreria ma i revisori lamentano che recatisi presso l’Ufficio Ragioneria e interloquendo con l’istruttore contabile, lo stesso comunicava loro di non essere nelle condizioni di esibire la documentazione per la verifica del servizio di tesoreria alla data del 31-12-2020, impedendo così ai revisori stessi di esercitare le proprie funzioni di controllo.
Da qui la loro denuncia del suddetto istruttore contabile alla Procura della Corte dei Conti configurandosi l’ipotesi di responsabilità.
“Chiederemo apposita relazione all’Ente per vederci chiaro – affermano i consiglieri di minoranza Fiume, Nucifora, Spinella, Taormina – perché riteniamo che sia compito del responsabile della Ragioneria esibire tali atti e che la verifica di cassa non competa ad un semplice istruttore contabile che può, se mai, coadiuvare il responsabile nelle sue funzioni. Inoltre abbiamo più volte denunciato l’assoluta mancanza di organizzazione della macchina amministrativa, tenuto conto che ben quattro servizi su sei (ecologia, ufficio tecnico, lavori pubblici, servizi sociali ragioneria, oltre al Comando di Polizia Municipale), siano stati assegnati allo stesso funzionario in barba a qualunque logica di efficienza. Sulle gravi carenze e irregolarità dei conti dell’Ente avevamo già esposto le nostre remore in sede di approvazione di bilancio chiedendo lumi al ragioniere esterno a cui il sindaco continua a rinnovare incarichi di consulenza. Ma avevamo anche chiesto ai Revisori, senza che ci fosse data risposta, come mai in assenza di documentazione e di rispetto della normativa avessero dato il loro parere favorevole. I nodi vengono sempre al pettine, prima o poi”.
Alessandro Famà