Traffico di droga, 9 arresti a Catania con l’operazione Drug Stable I NOMI VIDEO

Nove persone sono state arrestate dalla polizia a Catania nell’ambito di un’operazione denominata Drug stable, contro un gruppo criminale accusato di essere dedito al traffico di sostanze stupefacenti. Otto sono state portate in carcere e una posta ai domiciliari.

Tra i destinatari del provvedimento restrittivo emesso dal Gip, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia etnea, anche i presunti responsabili di un tentato duplice omicidio commesso nel popolare rione Librino nel maggio del 2019. Il movente, ha ricostruito la Procura distrettuale, sarebbe stato legato alla gestione delle piazze di spaccio. Durante le indagini, la squadra mobile della Questura di Catania ha sequestrato armi e droga.

GLI ARRESTATI 

Sono indagati, a vario titolo, di duplice tentato omicidio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, detenzione abusiva e porto illegali di armi da guerra e armi comuni da sparo, ricettazione e detenzione di monete falsificate.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania ed eseguite dalla Squadra Mobile – Sezioni Reati contro la Persona ed Antidroga, avviate la sera dell’11 maggio 2019 a seguito del duplice ferimento, avvenuto in questo viale Moncada del rione Librino, di due soggetti attinti da tergo con colpi d’arma da fuoco mentre transitavano nella suddetta via a bordo di due scooter.

Nell’occorso, il personale della Squadra Mobile eseguiva, unitamente a personale del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, un accurato sopralluogo rinvenendo e sequestrando, oltre ai numerosi bossoli esplosi sul piazzale del sito in cui si era verificato l’evento criminoso, nel retro dell’edificio prospicente il luogo dell’agguato, il seguente armamento e munizionamento:

In merito al rinvenimento si evidenzia che la Squadra Mobile aveva già dato esecuzione in data 11 giugno 2019 al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura Distrettuale – D.D.A. – di Catania, a carico di Scordino Antonino (cl. 1965), padre dei citati Filippo e Giuliano, ritenuto responsabile di detenzione di armi, il quale era stato altresì tratto in arresto in flagranza di reato unitamente alla coniuge Aleo Giuseppina Patrizia (cl.1969) e alla nuora Rungo Maria Giorgia (cl. 1997).

Infatti, durante la fase ispettiva, dentro la borsa in possesso della Rungo e all’interno dell’abitazione dei coniugi Scordino/Aleo, oltre ad un paio di manette di sicurezza e ad una carabina ad aria compressa, sono stati rinvenuti e sequestrati:

Ora, nel corso dell’attività d’indagine, suffragata dalle risultanze scientifiche, si è appurato che il fatto di sangue in argomento è stato realizzato, in concorso tra loro, dai predetti Battaglia Antonino e Nicotra Michael, i quali per compiere l’azione si sono avvalsi delle armi detenute anche da Scordino Giuliano Giovanni, per ragioni riconducibili a questioni legate ad un presunto “sconfinamento” da parte delle vittime nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti all’interno del medesimo quartiere.

Pertanto, in tale contesto investigativo è stata avviata, parallelamente, un’attività d’indagine sul citato gruppo criminale che ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei membri della citata associazione, dedita al traffico di sostanze stupefacenti del tipo marijuana, promossa e diretta dai citati Scordino Filippo e Nicotra Michael ed avente come base operativa il rione popolare Librino.

Nel corso delle indagini è emerso che il gruppo criminale ha rifornito alcune delle più grosse “piazze di spaccio” del capoluogo, smerciando una media di 150 kg di marijuana al mese e ricevendo ogni due settimanecarichi di 70/80 kg di marijuana dai trafficanti albanesi Doraci Beshir inteso “Leo” e Xhafa Leonard (cl. 1991), operanti in Puglia a Conversano (BA) e stabilmente organici, da diversi anni, all’associazione criminale.

A riguardo, durante l’indagine sono stati operati i seguenti sequestri di sostanza stupefacente del tipo marijuana:

In tale ambito è stato appurato che l’organizzazione criminale garantiva anche il pagamento di uno stipendio agli associati nonché il mantenimento in carcere dei sodali detenuti.

Espletate le formalità di rito, Napoli Antonella è stato collocata agli arresti domiciliari, mentre tutti gli altri indagati sono stati associati presso vari carceri siciliani, a disposizione del Giudice per le indagini preliminari.