Bellissima. La chiesa del Convento come non l’avete mai vista è emozione pura. Le pochissime volte in cui è stata aperta in questi anni era ricoperta di guano di piccioni, alcune parti erano pericolanti, un rischio avventurarsi dentro, anche se la curiosità è stata sempre tanta verso questa chiesa sempre chiusa, conservata nei ricordi di tanti. Non a caso qualcuno l’ha inserita nei luoghi del cuore del Fai. Una vecchia edizione del Corriere riporta che la chiesa del Convento è pure luogo del cuore di Franco Battiato.
L’attesa che dura da decenni è finita. Ieri pomeriggio è stato aperto un nuovo portone d’ingresso. L’interno della chiesa del Convento era tutto pulito, illuminato con fari a led che ne esaltano ancora di più i particolari. Una scala permette di scendere nel tempo, nel passato di tre secoli scavato da questa chiesa nella storia di Giarre. Scendendo si arriva a una prima cripta e in un secondo livello più in basso c’è la seconda cripta.
La fruizione della chiesa delle anime purganti, o del Convento, è stata possibile grazie al maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara e dal Mythos Opera Festival che hanno finanziato gli impegnativi i lavori di pulizia. L’impianto di illuminazione, con 40 lampade a led, sono stati finanziati dall’arciprete don Nino Russo che dalla pagina facebook del Duomo da settimane aggiorna sui lavori e ha lanciato una sottoscrizione.
Il sindaco Angelo D’Anna ha ringraziato i fautori di questi lavori e ha assicurato che la città sarà di supporto per la valorizzazione del sito.
Nicolò Fiorenza, esperto in beni culturali e restauro conservativo, ha spiegato: «Questo è il primo nucleo della città. Giarre è nata qui. Il vescovo di Catania ha voluto che l’ordine degli agostiniani fosse presente qui. Gli agostiniani coltivavano la pietà per i defunti. Qua sotto riposano i nostri avi. Gli interventi svolti sono stati immani. In un mese e mezzo siamo riusciti a regalare a questo luogo una doppia bellezza: è stata sgomberata dalle macerie causate dalla demolizione voluta della volta. Pavimento e volta non ci sono più, la copertura doveva essere bella e armoniosa. L’Ordine degli Agostiani ha voluto ampliare questa chiesa, così come si vede adesso: prima si limitava solo alla parte centrale. Ma le cripte risalgono al 1729 e sono originali perché la Confraternita delle anime purganti si occupava dei processi di inumazione dei defunti: non essendo ancora sorti i cimiteri, tutto doveva avvenire all’interno dello spazio chiesastico».
Nel corso dei lavori di pulizia sono stati messi in sicurezza i costoloni, crollati per la mancanza della volta. E’ stato effettuato un lavoro di messa in sicurezza. Due finestre erano collassate e la chiesa era diventata un colombaio. Una pianta d’edera si stava estendendo sempre più.
La chiesa ora è fruibile: potrà ospitare celebrazioni ma anche concerti, mostre e quant’altro, covid permettendo. Si sta predisponendo un progetto di restauro che si spera il Fec finanzi.
Frattanto, don Nino Russo annuncia che a maggio dentro la chiesa del Convento intende celebrare una messa, portando la Madonna del Pedancino, effige che fu portata a Giarre dagli abitanti di Cismon del Grappa, durante il loro profugato nel corso della prima guerra mondiale. Un evento che sarà storico per Giarre.