I Carabinieri della Stazione di Riposto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania, hanno arrestato un 27enne del posto.
La vicenda, paradossale nella sua esecuzione criminale, sembrerebbe scaturire da un titolo di Andrea Camilleri “Ladro di merendine” se non fosse che, stavolta, il malvivente era reale ed aveva individuato la sua preda nei due distributori automatici di snack e bevande collocati all’interno dell’Istituto scolastico “Luigi Pirandello” di Riposto.
Il giovane aveva intuito che quei macchinari, posti all’interno della scuola, potevano rappresentare per lui una sorta di sportello bancomat infatti, non una, ma per ben tre volte, aveva utilizzato lo stesso modus operandi per impossessarsi del denaro in cassa nonché, nell’occasione, per rimpinguare le proprie scorte casalinghe asportandone gli alimenti e le bevande contenute al loro interno, arrecando complessivamente danni nell’ordine di diverse migliaia di euro alle strutture scolastiche ed alla società che si occupa della gestione dei distributori.
Il primo episodio nella notte dello scorso 29 settembre allorché il ladro, indossando un cappellino con visiera che ne celava parzialmente il viso, aveva compiuto la razzia introducendosi all’interno della scuola attraverso l’infisso di una finestra e, prima ancora di dedicarsi allo scassinamento dell’apparecchio distributore, aveva spostato con un bastone le telecamere di sorveglianza.
I militari però, visionando quella porzione di filmato del sistema di videosorveglianza della scuola ritenuto utile, grazie alla loro diretta conoscenza del soggetto avevano individuato quasi con certezza il malvivente, quindi hanno suggerito alla responsabile dell’istituto scolastico d’installare un’ulteriore telecamera miniaturizzata che, in tal modo, potesse così essere occultata alla vista.
Mossa vincente perché effettivamente il ladro, con le medesime modalità si è reso protagonista di altri due raid esattamente il 13 ed il 27 gennaio scorsi, ma stavolta i militari hanno avuto la possibilità di visionare l’intera azione del ladro che, dopo essersi ancora preoccupato di distogliere l’occhio vigile delle telecamere ruotandole con una scopa, mai si sarebbe aspettato di essere ripreso da una telecamera nascosta che ha infatti consentito la sua certa identificazione da parte dei militari, i quali hanno compendiato la loro attività all’Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la misura cautelare a seguito della quale è stato associato al carcere di piazza Lanza.