Il mascalese Giovanni Vitellino vince il World Rock Stacking 2021, la competizione internazionale del Llano Earth Art Fest che quest’anno, per la prima volta, si è svolta online a causa della pandemia.
Sull’arenile di Fondachello, sabato scorso, Vitellino ha realizzato la sua opera di arte effimera rappresentando il Vulcano Etna e la Sicilia in una composizione fatta con sabbia vulcanica e pietre della spiaggia mascalese poste in equilibrio l’una sull’altra secondo la tecnica dello stone balance, una forma di espressione artistica che consiste proprio nella realizzazione di composizioni fatte con pietre poste in equilibrio una sull’altra, che in apparenza sembra essere fisicamente impossibile; una disciplina mentale che aumenta la sensibilità e la percezione dello scambio di energia tra il Balancer (soggetto) e la pietra da porre in equilibrio.
Il pubblico è stato il giudice della competizione e Vitellino tra più di 100 partecipanti è stato quello che ha ottenuto più reazioni, 1 punto per ogni Mi Piace, Amore, Cura, Haha, Wow, Triste o Arrabbiato. Il totale di tutte e 3 le foto ha decretato il punteggio finale.
“Coltivo la passione per questa arte effimera da 15 anni, da ragazzino soffrendo di allergia venivo al mare per respirare un po’ di aria pura ed è proprio in questo contesto che ho incominciato a bilanciare le pietre” ha detto Vitellino.
Le sculture hanno sempre una durata limitata, da pochi secondi ad alcuni giorni. La ricerca dell’equilibrio di due o più pietre esige pazienza ed umiltà, estraneazione dallo scorrere del tempo, immersione nella natura, ascolto dei suoni e del silenzio.
“Quando realizzo le mie opere – ha detto Vitellino – entro in simbiosi con la natura e trovo un senso di pace interiore. Quando metto una pietra sull’altra sento uno scambio di energia tra me e la roccia. Avevo deciso di partecipare a questo evento perché volevo confrontarmi con altri artisti di fama mondiale. Il mio augurio è queste mie opere vengano apprezzate e che questa esperienza mi faccia crescere in questa splendida disciplina”.
“Non si vince nulla di materiale se non il prestigio e allo stesso tempo si ha la possibilità di fare conoscere questa nuova forma di arte transitoria e libera da qualsiasi parametro che mette in evidenza la sensibilità dell’artista, le rocce e l’ambiente che gli sta intorno” scrive in un commento Santa Vecchio. “Siamo orgogliosi che Giovanni abbia portato un pezzo della nostra Sicilia nel mondo”, scrive Deborah.