La Giunta Municipale nei giorni scorsi ha dato mandato al sindaco di proporre reclamo al Tribunale amministrativo avverso le delibere adottate dal Commissario ad Acta ed assunte con i poteri del Consiglio Comunale in esecuzione del giudicato scaturente da tre sentenze emesse a seguito del ricorso presentato dai proprietari di alcuni fondi privati che negli anni 2000, 2001 e 2002 avevano ricevuto esproprio per pubblica utilità.
La delicata questione è stata approfondita dalla Commissione Bilancio presieduta da Giannunzio Musumeci, alla quale è stato invitato a partecipare anche il sindaco Angelo D’Anna. “Nel 2002 – osserva il presidente Musumeci – si diede inizio ad una imponente procedura espropriativa che, però, non seguì esattamente l’iter procedurale previsto, con la conseguenza che fu nominato un commissario ad acta e che bisognava remunerare i privati per l’acquisizione delle particelle immobiliari espropriate. Purtroppo questo non è un episodio unico di espropri rimasti incompleti. Il sindaco ha detto di essere intervenuto più volte, chiedendo al commissario ad acta di temporeggiare in attesa del successivo grado di giudizio. Anche la prefettura ha invitato il commissario a non bloccare tutti i capitoli di bilancio dell’ente: ma non è servito”
I capitoli relativi alla manutenzione stradale, manutenzione del verde, il fondo di riserva del sindaco e molti altri sono stati letteralmente bloccati. “Dal punto di vista difensivo – osserva Giannunzio Musumeci – l’ente si è affidato al prof. Saitta, cattedratico di chiara fama e specialista in diritto amministrativo, il quale a breve presenterà reclami avverso i provvedimenti del commissario, tentando di bloccarne l’esecutività mediante la richiesta di sospensiva di tali provvedimenti. Nel merito, in favore dell’ente, vi sono le pronunzie di grado superiore del Cga e del Cds in adunanza plenaria totalmente opposte a quelle del Tar di Catania.
La situazione è costantemente monitorata dalla commissione bilancio che nonostante le rassicurazioni del sindaco su un improbabile dichiarazione di dissesto bis, non può che manifestare le proprie preoccupazioni. A mio personale avviso, dottrina e giurisprudenza autorevoli perseguono la strada della gestione straordinaria, e l’auspicio è che questi signori seguano l’iter che hanno seguito tutti i creditori dell’ente, senza “saltare la fila” e senza mettere in crisi la gestione finanziaria dell’ente che nel corso degli ultimi anni sta vedendo un pò di sano risanamento”.