Virus, distanziamento sociale, mascherine, diffusione, niente abbracci, contagio, zone rosse. Sono questi alcuni dei termini che l’arrivo del Covid-19 ha fatto diventare patrimonio comune del nostro (soprav)vivere quotidiano. Patrimonio comune per molti… ma non per tutti!
Infatti, esistono bolle spazio-temporali dove prolifera una sottospecie umana (?) che non conosce questi termini… e le tragiche conseguenze che si portano dietro. La sottospecie in questione è quella dell’“Homunculus imbecillis” e una di queste bolle spazio-temporali si manifesta, puntuale, ogni fine settimana, a Torre Archirafi.
La bolla si estende nello spazio compreso tra piazza XV Giugno e il parcheggio sul Lungomare ed è caratterizzata dalla coesistenza di appartenenti alla specie dell’Homo Sapiens con quelli della sottospecie “Homunculus Imbecillis”. Gli appartenenti a questa sottospecie si possono facilmente identificare: mascherina assente o, nel migliore dei casi, appesa al polso; distanziamento sociale nullo (“bisogna guardarsi occhi negli occhi, no?”); abbraccio libero elargito senza posa, con pacca sulla spalla come corollario obbligatorio; assembramento minimo di cinque/sei individui nello stesso metro quadro; sorriso strafottente (“il Covid becca gli altri… mica noi”); senso di fastidio se qualche Sapiens si azzarda a far notare che “la mascherina va indossata, mica è un accessorio di moda…”.
Le condizioni ideali della bolla spazio-temporale, reiterate nel tempo, fanno sì che i sub-umani Homunculi Imbecilli proliferino e si moltiplichino. Fine settimana dopo fine settimana. “Il Covid becca gli altri… non noi!”, ripetono gli Imbecilli come un mantra… E così, mentre tutti continuano a fare sacrifici, tre indossare mascherine e misurare le distanze, salutando parenti ed amici da lontano… loro… gli Imbecilli… continuano a vegetare senza pensieri all’interno della bolla temporale.
Fate un giro in macchina a Torre Archirafi nel fine settimana. Entrate nella bolla spazio-temporale e lo vedrete. Homunculi Imbecilli a perdita d’occhio… li vedrete pascersi nella loro ignoranza… in un misto di strafottenza, menefreghismo, stupidità e neuroni (se e quando ne sono dotati…) spenti, come segni distintivi… E se, nel fare il giro, avrete in macchina i vostri figli piccoli… allora sì che vi verrà l’istinto di scendere dalla macchina e incollare loro la mascherina sulla faccia con l’Attack!
«È sempre peggio – ci dice uno dei residenti di Torre Archirafi, che abito accanto a piazza XV Giugno –, ogni fine settimana è sempre la stessa storia. Ragazzi in giro senza mascherina, in gruppo, allegri come se non fossimo ancora in piena emergenza. Quando devo scendere a fare passeggiare il cane preferisco andare da tutt’altra parte, non voglio certo rischiare la salute per un branco di stupidi!».
Parole che fotografano appieno la situazione. I residenti che devono avere paura a fare un giro sotto casa da una parte; il branco di Imbecilli dall’altra. Controlli? E chi li dovrebbe fare? Limitazione degli accessi? E come? Tanto siamo in zona arancione… dicono. E subito ecco la scusa… pardon… la motivazione per gli assembramenti… “sono tutti diretti alle seconde case”! E poi… poveri ragazzi… devono poter socializzare… di presenza! Certo che, con tutti questi giovani paladini della interconnessione perenne ed i drogati di social network e connessioni h24, sentire parlare di “necessità di socializzare di presenza”… sembra proprio una bestemmia in Chiesa al momento della Comunione!
Invece… Ma si sa… “Il Covid becca gli altri… non noi!”. Il mantra degli Homunculi Imbecilli risuona lento in sottofondo…
Peccato che, ultimamente, il suono di sottofondo che, noi Sapiens, abbiamo spesso sentito è stato quello delle ambulanze…
Corrado Petralia