Dorsale Mareneve, Cga respinge ricorso di privati. Ora la Regione può sbloccare l'iter procedurale -
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Dorsale Mareneve, Cga respinge ricorso di privati. Ora la Regione può sbloccare l’iter procedurale

Dorsale Mareneve, Cga respinge ricorso di privati. Ora la Regione può sbloccare l’iter procedurale

Avanti tutta sulla realizzazione della Mareneve, la nuova dorsale che si snoda lungo un tracciato di circa 3,5 km collegando il lungomare di Torre Archirafi – via Salvatore Patti – con la Statale 114 , all’ingresso sud di Giarre, svolgendo anche strategica funzione di via di fuga per la Protezione Civile.

Un asse viario che consentirà di rivoluzionare il sistema di mobilità di Riposto e del suo comprensorio, la cui realizzazione finanziata con i fondi del Patto per il Sud pari a 9,7 mln di euro, è stata però ostacolata da una serie di inghippi di natura giudiziaria ed in particolare il ricorso presentato da alcuni privati che hanno impugnato innanzi al Tar gli atti relativi alla variante urbanistica semplificata.

L’azione di annullamento, tra i plurimi atti impugnati, è stata proposta avverso la deliberazione del Consiglio comunale di Riposto n. 51 del 1° giugno 2017 avente ad oggetto: “approvazione dell’apposizione dei vincoli preordinati all’espropriazione connessa all’approvazione del progetto esecutivo della strada di collegamento della Strada SS 114 in prossimità dello svincolo autostradale A18 di Giarre con i centri abitati del comune di Riposto”; il decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Urbanistica dell’11 aprile 2019, pubblicato sulla GURS il 3 maggio 2019, avente ad oggetto “approvazione del progetto relativo alla realizzazione di opere stradali ricadenti nel territorio dei comuni di Riposto e Giarre. Il Tar per la Sicilia, Sezione staccata di Catania, Seconda Sezione, con la sentenza n. 1803 del 20 luglio 2020, in parte ha dichiarato inammissibile il ricorso e, per il resto, lo ha accolto e, per l’effetto, ha annullato il decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale dell’Urbanistica dell’11 aprile 2019 e il presupposto parere del Consiglio regionale dell’urbanistica del 10 aprile 2019, nei limiti dell’interesse dei ricorrenti, fatti salvi gli ulteriori provvedimenti.

Da qui la presentazione del nuovo appello interposto dai privati al Consiglio di Giustizia Amministrativa per contestare l’irricevibilità di gran parte del ricorso da parte del Tar di Catania. Ma il Cga ha respinto l’appello proposto dai privati avverso la sentenza del T.A.R., riformandola ove era stato ritenuto inammissibile il ricorso in Primo Grado, respinto quindi nel merito, in accoglimento pressoché integrale delle plurime difese articolate nel merito dal difensore dell’Ente.

Ne è conseguito il definitivo accertamento della piena legittimità di tutti gli atti relativi all’approvazione del progetto della Via di Fuga e all’adozione della Variante al Piano Regolatore Generale da parte dell’Organo Consiliare.

In buona sostanza è stato ampiamente rilevato l’interesse pubblico a base della realizzazione dell’infrastruttura stradale tanto che la medesima risulta inserita nel Piano Regionale delle Vie di Fuga e costituisce uno degli elementi cardine nelle attività di pianificazione della Protezione Civile Regionale.

Il progetto della strada di collegamento diretto della S.S. 114 in prossimità dello svincolo con la A18 – Giarre, con i centri abitati del Comune di Riposto riveste quindi, nel contesto regionale e locale, una importante funzione di protezione civile per le attività di soccorso e di evacuazione per la popolazione in caso di calamità in un territorio ad elevato rischio sismico ed idrogeologico.

A questo punto ci sono tutti i presupposti perchè la Regione sblocchi l’iter procedurale, predisponendo il previsto decreto di finanziamento in favore del Comune di Riposto, cosi da predisporre la successiva fase per l’indizione della gara e quindi l’avvio dei cantieri.

Il sindaco di Riposto Enzo Caragliano ha commentato: “Ritengo necessario, accelerare ed evitare nuove lungaggini che rischiano di pregiudicare l’esecutività del progetto e peggio ancora la revoca del finanziamento. Sono fiducioso consapevole del fatto che nessun altro interesse possa prevalere sull’interesse di pubblica utilità che riveste l’opera destinata a rivoluzionare il sistema viario. Un’opera che, oltre a valorizzare il territorio, consentirà di mitigare concretamente i rischi derivanti dall’attuale situazione di attenzione idrogeologica determinata dai lavori di sistemazione del quartiere Cozze, recentemente teatro di pericolosi allagamenti, svolgendo anche una fondamentale funzione di via di fuga per la Protezione Civile. I benefici per il territorio saranno innumerevoli dal punto di vista economico, turistico, con importanti ricadute sull’intero comprensorio”.

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