Nel corso della notte, i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Messina, nei confronti di 26 persone ritenute responsabili – a vario titolo – dei delitti di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione.
L’indagine della Compagnia Carabinieri di Taormina ha colpito una rete di distribuzione della droga operante nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos, nonché in vari centri urbani della vicina valle dell’Alcantara.
Fino al lockdown, lo spaccio del narcotico veniva attuato in alcune note discoteche e locali della movida notturna taorminese, sulla base dei consolidati accordi di spartizione delle piazze di spaccio tra i clan mafiosi Brunetto e Cintorrino operanti nell’area limitrofa di Giarre, Fiumefreddo e Calatabiano, in provincia di Catania, i quali alimentano e controllano anche il fiorente mercato della droga nelle località turistiche della riviera ionica messinese.
L’indagine è stata avviata nel settembre 2018, a seguito dell’arresto in flagranza di reato di un minore trovato in possesso di 1 kg di marijuana, 15 gr. di cocaina e 11 gr. di hashish.
Le successive indagini, sviluppate dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Taormina hanno consentito di individuare la struttura di due organizzazioni criminali dedite alla distribuzione sul territorio di sostanze stupefacenti, la prima operante nel territorio di Gaggi e nella valle dell’Alcantara, la seconda a Giardini Naxos e Taormina.
Per il gruppo criminale di Gaggi sono stati raccolti elementi utili a contestare il reato di associazione finalizzata al traffico di sostante stupefacenti a carico di 8 persone, mentre altre 4 persone sono indagate per vari episodi di spaccio.
Oltre 30 sono gli episodi di spaccio documentati dai Carabinieri ad opera del sodalizio, diversi dei quali effettuati in favore di minorenni. Il promotore dell’associazione reperiva settimanalmente carichi di cocaina e marijuana da fornitori catanesi che poi venivano smerciati con la collaborazione dei due figli (uno dei quali all’epoca dei fatti minorenne) ed altri pusher stabilmente arruolati. Il sodalizio si serviva della collaborazione di alcuni ragazzi, anche minorenni, che smerciavano lo stupefacente, principalmente marijuana, a loro coetanei e che custodivano la droga ricevendo quale ricompensa, alcune dosi di narcotico per loro uso personale.
Nel corso dell’attività investigativa sono state documentate alcune estorsioni commesse dagli indagati con minacce e violenza per ottenere il pagamento di somme di denaro dovute da acquirenti insolventi; in due circostanze, al fine di ottenere i pagamenti dovuti, gli indagati si sono appropriati delle autovetture degli acquirenti morosi, trattenendole per diversi giorni fino al pagamento del credito.
Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito di individuare una seconda e più articolata organizzazione criminale avente base a Giardini Naxos: in questo caso, le risultanze acquisite hanno consentito di contestare il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti a 12 persone. Anche tale sodalizio reperiva stabilmente la droga sul mercato catanese grazie ai contatti del capo dell’organizzazione, C.G.M., 29enne di Giardini Naxos, arrestato nel maggio 2020 dai Carabinieri di Giarre in quanto ritenuto organico al clan mafioso “Brunetto”, articolazione del clan “Santapaola Ercolano” egemone in Giarre, Mascali, Fiumefreddo di Sicilia e Castiglione di Sicilia.
A seguito del suo arresto, il gruppo criminale ha continuato comunque ad operare nel traffico di sostanze stupefacenti, sotto la direzione del suo braccio destro, C.C. 36enne di Fiumefreddo.
I legami con la criminalità organizzata catanese consentivano al sodalizio criminale di acquistare quantità significative di stupefacente in conto vendita per poi immetterle sul mercato nei pressi di noti e frequentati locali della movida di Taormina e Giardini Naxos, oppure mediante consegne in favore di acquirenti abituali; i proventi dell’attività di spaccio venivano consegnati al capo dell’organizzazione che provvedeva a dividere gli utili tra gli associati, reinvestendo parte dei profitti nell’acquisto di nuovi carichi di sostanza stupefacente.
Anche tale organizzazione ricorreva alla violenza e all’intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico. Significativo, a tal proposito, è un episodio verificatosi nel maggio del 2019, quando su disposizione del capo del sodalizio, alcuni esponenti del gruppo criminale malmenavano un giovane che si era allontanato dal “giro” e che era sospettato, quindi, di poter essere un informatore delle forze dell’ordine.
Il pestaggio, avvenuto all’esterno di un noto locale della movida di Giardini Naxos, fu ritratto dalle telecamere di videosorveglianza del bar che consentivano di documentare la violenta aggressione in danno del giovane che veniva colpito con un blocca sterzo e indotto a darsi alla fuga dopo aver riportato lesioni, poi refertate con 10 giorni di prognosi. Nella circostanza intervennero sul posto i Carabinieri che denunciarono in stato di libertà due degli aggressori identificati, per il reato di lesioni aggravate.
A riscontro del traffico di stupefacenti riconducibile agli indagati, nel corso delle indagini protratte per oltre un anno, i Carabinieri di Taormina hanno eseguito numerosi arresti in flagranza e sequestri di droga: complessivamente sono state arrestate in flagranza 9 persone, 3 deferite in stato di libertà e sono stati sequestrati circa 2,5 kg di marijuana, 40 gr di cocaina e 20 gr di hashish.
L’operazione attuata nel corso della notte ha impegnato circa 200 uomini del Comando Provinciale di Messina, con il supporto dei Carabinieri Cacciatori di “Sicilia” e delle unità cinofile del Nucleo di Catania.
Dei 26 destinatari della misura cautelare, 13 sono stati associati in carcere e 13 agli arresti domiciliari.
I provvedimenti restrittivi in carcere sono stati eseguiti nei confronti dei sottonotati indagati:
I provvedimenti restrittivi agli arresti domiciliari sono stati eseguiti nei confronti dei sottonotati indagati: