Longo in riferimento alla vicenda relativa alla corresponsione dei gettoni di presenza ai capigruppo consiliari nel periodo 2016 – 2019 intende “difendere l’onorabilità dei consiglieri comunali e la loro correttezza e buona fede”.
“Come riportato da vari organi di stampa sia online che cartacei e da esponenti politici sui propri profili social il caso riguarda l’attribuzione del gettone di presenza ai capigruppo consiliari, per la presenza alle varie commissioni consiliari a far data da Luglio 2016 , erogato ai sensi del comma 4 dell’art. 19 della L.R. 30/2000, modificato dalla L.R. 22/2008 e successivamente sospeso, nel mese di giugno 2019 a seguito parere della Regione Siciliana.
Tutta la vicenda, che risulta essere ancora in evoluzione, è chiaramente differente da altri casi verificatisi in Sicilia relativa a scandali per l’indebita percezione di gettoni di presenza che hanno avuto risvolti penali in quanto a Giarre nessun consigliere comunale ha colpe perché il gettone di presenza è stato erogato dagli uffici a seguito di interpretazione della normativa di riferimento, interpretazione successivamente modificata a seguito di pareri resi della Regione Siciliana”.
Conclude Longo: “Ritengo che, proprio per tali differenze, la notizia è stata strumentalizzata, soprattutto da parte di qualche esponente politico regionale con enfasi particolare che si presta a dubbia interpretazione o che induce a giudizi affrettati che ledono la buona fede, dignità, l’onestà e l’onorabilità dei consiglieri comunali che, ripeto, non hanno prodotto alcun atto per indurre in errore gli uffici nella corresponsione del gettone di presenza. Invito pertanto a non dare giudizi affrettati dal tenore populista e soprattutto a non indurre chi non è a conoscenza della vicenda ad avere opinioni non conforme alla reale situazione dei fatti, generando in tal modo una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti delle Istituzioni e relativo allontanamento”.