Santina e Chiara unite in matrimonio ad Acireale

Mentre la pioggia incessante bagnava l’acese e dintorni e il vulcano Etna si apprestava all’ennesimo parossismo dell’anno, sabato pomeriggio ad Acireale, presso il chiostro del Comune sito in piazza Peppino Impastato, Santina Arena e Chiara Platania hanno potuto ufficializzare di essere una coppia attraverso l’istituto dell’Unione Civile che permette a due persone dello stesso sesso di tutelare la reciproca unione.

L’istituto, introdotto solo 5 anni fa con la Legge Cirinnà (L.76/2016), come già detto, tutela l’unione tra due persone dello stesso sesso, garantendo ad entrambe gli stessi diritti e doveri, in analogia con quelli che derivano dal matrimonio.

Secondo la legge, al fine di costituire un’unione civile, è necessario che le due persone siano: maggiorenni, devono aver compiuto almeno 18 anni; appartengano allo stesso sesso; siano capaci di intendere e di volere, vale a dire che la coppia deve esprimere un consenso consapevole; libere di stato, vale a dire che le parti non devono essere sposate o unite civilmente con altre persone.

A questo appuntamento Santina e Chiara non sono state solo in compagnia dei coniugi Alessia Guarnaccia e Alberto Surrentino, loro testimoni. Con loro quattro tantissime altre persone, compagne e compagni di tante lotte per i diritti civili e i diritti sociali.

Presente ufficialmente il sindaco Stefano Alì che ha più volte ringraziato Santina e Clara per aver scelto il comune di Acireale per il loro matrimonio, rimanendo presente per tutta la durata della cerimonia. La cerimonia è stata officiata dalla giornalista Patrizia Maltese.

Dopo la lettura degli atti previsti per le Unioni Civili, il “Sì” di Santina e Chiara che ha sancito il loro “Compagne per sempre”, gli anelli nuziali e il bacio, abbassando solo in quell’occasione la mascherina, indossata rigorosamente da tutte e tutti i presenti. Applausi, foto, video e occhi arrossati per la commozione fra chi era presente. Poi il brindisi.

Santina e Chiara decidono di farlo all’aria aperta, nel cortile del chiostro, praticamente sotto la pioggia che improvvisamente si attenua: “Pensavamo – commentano Santina e Chiara – che sarebbe stato emozionante… invece è stato molto di più! Grazie a tutti per aver reso questo momento davvero speciale ed indimenticabile”.

Orazio Vasta