Il Comitato Rivogliamo l’ospedale che da oltre 5 anni segue da vicino le sorti del nosocomio giarrese mostra cautela sulla riattivazione dei servizi e tra questi il nuovo pronto soccorso. “Alla luce delle molteplici incongruenze che abbiamo riscontrato negli ultimi due anni, vogliamo ancora una volta evidenziare alcune criticità che minano il regolare funzionamento del sistema ospedaliero. In tempi brevi – apprendiamo – si dovrebbe avere il ripristino dei servizi di chirurgia ed ortopedia h 24, ma, non si ammette che, attualmente, è presente un solo anestesista. Figura che sta garantendo la funzionalità della sala operatoria 6 giorni su 6 dalle ore 8 alle 14. A tal proposito ricordiamo che, dallo scorso ottobre, a seguito di un nostro intervento, il servizio ha ripreso l’attività dopo una sospensione di circa 8 mesi dovuto al primo “lockdown” e che solo nel giugno scorso si è arrivati a questo risultato.
Contestualmente – prosegue la nota del comitato civico – si prospetta una turnazione, mattina e pomeriggio, per i soli 3 cardiologi presenti a Giarre; ma per la regolare funzionalità del Pronto soccorso non occorrono, forse, 4 cardiologi? Ecco allora che torna di attualità ciò che avevamo suggerito sin da subito, quando venne prospettata la riapertura, proposta che, però, a tutt’oggi, è priva di una risposta: l’istituzione dell’Unità Operativa Semplice di Cardiologia”.
Secondo il comitato Rivogliamo l’ospedale “allo stato attuale, invece, tale organizzazione dei turni di lavoro creerebbe notevoli disservizi all’utenza di cardiologia se non, addirittura, la dismissione dello stesso servizio. Tutto ciò ci porta ad una considerazione finale: la propaganda fatta fino ad oggi è di natura prettamente politica elettorale e, anziché incrementare servizi, si vogliono distruggere quelli presenti ad oggi? Non è il caso che si attivi un tavolo tecnico, cui auspichiamo di essere invitati, tra il Presidente Musumeci, l’Assessore regionale Razza e il direttore generale Lanza al fine di risolvere questo e tanto altro e, soprattutto per informare la nostra comunità sull’epilogo di questa vicenda?”