Sull’acceso dibattito politico mascalese in merito alla verifica dei buoni spesa legati all’emergenza Covid interviene nuovamente il consigliere comunale Giuseppe Cardillo per rimarcare come la necessità di un commissione di indagine sia nata dall’impossibilità di accedere agli atti e non per mero capriccio.
“Constatiamo che il sindaco di Mascali si sottrae al dibattito consiliare, dal quale si è assentato ripetutamente nelle ultime sedute, salvo poi rispondere a mezzo stampa – dichiara Giuseppe Cardillo, capogruppo in consiglio comunale di ‘Amore per Mascali’ -. Apprendiamo con stupore che il sindaco sarebbe d’accordo all’istituzione di una Commissione d’indagine per verificare la regolarità delle erogazioni dei buoni spesa Covid e che sarebbe disponibile a consentire la visione degli atti.
Peccato che almeno cinque volte i consiglieri abbiano richiesto l’accesso e per altrettante volte sia stato loro rifiutato. L’amministrazione e gli assessori, il segretario comunale, il responsabile del primo settore, nonché il responsabile privacy dell’ente, tutti con note scritte come quella in allegato (Risposta assessore su interrogazione BUONI SPESA) hanno perentoriamente negato l’accesso a qualunque atto.
Diversamente, non si spiegherebbe il motivo per il quale i consiglieri siano stati, per certi versi, costretti a nominare la Commissione d’indagine a cui non può essere eccepito il segreto d’ufficio. Ricordiamo, inoltre, al sindaco che, oltre alla veridicità delle dichiarazioni effettuate dai richiedenti, dovrà essere vagliata anche la legittimità dei rifiuti opposti a coloro i quali ne avevano diritto”.
Giuseppe Cardillo torna poi sulle assunzioni dei tre funzionari. “Ancora più sconcertante la dichiarazione circa le nomine dei tre funzionari capi settore, che secondo il primo cittadino sarebbero state effettuate, “nel pieno rispetto delle procedure e delle normative vigenti”. A questo punto il sindaco ci spieghi – dice il capogruppo di ‘Amore per Mascali’ – il motivo della revoca effettuata precipitosamente, motivata con l’assenza del Bilancio Consolidato, che rendeva illegittime le assunzioni. Si badi bene – conclude Cardillo – che l’ente non approva Bilanci Consolidati dal 2016”.
Non resta che attendere, adesso, l’esito del lavoro delle commissioni di indagine istituite con l’augurio che non si debba attendere troppo.